Caos Parma, scatta indagine penale

Nel mirino della Procura per reati fiscali gli amministratori: da Ghirardi a Manenti passando per la Datraso Holdings Limited

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Non c'è davvero pace per il Parma, ormai a un passo dal fallimento. La vicenda si sposta anche in campo penale, dopo che la Procura ha aperto un fascicolo per reati fiscali per i quali è prevista la custodia cautelare. Gli inquirenti stanno spulciando i bilanci del club degli ultimi anni. A rischio gli amministratori: da Ghirardi a Manenti passando per la Datraso Holdins Limited (il cui riferimento era Rezart Taci).

Intanto la squadra continua ad allenarsi e si prepara per Genoa-Parma, domenica alle 15. Non è da escludere una forma di protesta da parte del club nei riguardi della Federcalcio, con un ritardato inizio del match di 15 minuti. Protesta che poi l'Aic ha fatto sua, in serata, annunciando che tutte le gare della 25.ma giornata inizieranno con un quarto d'ora di ritardo.

Per quanto riguarda l'inchiesta penale avviata, si riferisce -come riportato dalla Gazzetta dello Sport- a soldi non versati al Fisco per  16,7 milioni, e sono direttamente collegati ai mancati versamenti degli stipendi ai tesserati, ma si ipotizza che ci siano altre "partite" aperte sulle quali i magistrati vogliono fare luce.
Intanto di soldi nuovi nemmeno l'ombra. Anzi: la settimana scorsa il presidente Manenti è volato in Slovenia per sbloccare 30 milioni di euro a spese delle società. E anche la trasferta di Genova (5 mila euro) sarà pagata con quel poco rimasto nelle casse sociali.

In un'intervista al Corriere dello Sport, il team manager Alessandro Melli punta il dito contro l'ex presidente Ghirardi: "Io mi accorgevo che eravamo sul Titanic. Sopra la prima classe, tutto bello, tutto luccicante, con quelli che ballavano, Ghirardi e Leonardi - ha spiegato l'ex attaccante -. E sotto c'era la seconda classe, e la terza. Dipendenti, collaboratori, fornitori. Io pensavo: al primo scoglio che becchiamo, affondiamo. Lo scoglio è stata la licenza Uefa. Però te lo ricordi cosa succede al Titanic? Quelli di prima classe si salvano, a morire sono quelli sotto. E ovviamente il capitano, quello con la barba. Chi è qui il capitano? Donadoni, ovviamente".
Poi rivela anche qualche retroscena: "Qualche anno fa. Ghirardi mi chiese di prestargli centomila euro per pagare un premio che aveva promesso alla squadra. Ci ha messo tre anni a ridarmeli, e senza neanche un grazie".
Impressionante anche il numero di calciatori tesserati: "A contratti federali per calciatori una volta mi fu riferito il numero di 242. Di questi non ne ho incontrati tantissimi, molti erano in giro in altre categorie fra Serie B e Lega Pro. Nessuno di questi poi è emerso a livello importanti".
Melli ce l'ha anche con Leonardi: "Per la festa del Centenario non ha badato a spese: un disastro epocale ed ora è sparito".

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