Il Palermo evita il fallimento

Conti a posto, respinta l'istanza della Procura

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Il Tribunale di Palermo ha respinto l'istanza di fallimento del Palermo Calcio presentata dalla Procura lo scorso novembre, dando ragione al presidente Giovanni Giammarva e al suo pool di avvocati ed esperti. La situazione debitoria, si legge nel dispositivo di quaranta pagine della sentenza, è molto meno grave di quanto prospettato dai magistrati. I conti della società sono in sicurezza e non c'è il rischio di insolvenza.

Il collegio composto dal presidente Giovanni D'Antoni, dal giudice relatore Giuseppe Sidoti e dal giudice anziano Raffaella Vacca ha dunque accolto la tesi della società rosanero, secondo cui la situazione debitoria è molto inferiore ai 62,9 milioni di euro stimati dal consulente della procura Alessandro Colaci. Un'analisi condivisa, seppur con molti distinguo, anche dai tre periti nominati dal tribunale che nelle 263 pagine di relazione finale hanno scritto che già il 31 giugno 2017 i conti del Palermo erano in "sicurezza". I tre professionisti erano arrivati alla conclusione che il club aveva sì attraversato un periodo di crisi, ma che i conti del Palermo erano in sicurezza e non vi erano rischi di insolvenza.

Zamparini può tirare, così, un grosso sospiro di sollievo così come tutta la squadra, impegnata nella lunga volata per la promozione in Serie A. Un traguardo, tra l'altro, che frutterebbe la bellezza di 40 milioni di euro. Ossigeno puro per le casse della società.

"A seguito del provvedimento del Tribunale fallimentare di Palermo, la Società esprime soddisfazione per l'esito positivo del giudizio che ha confermato nelle motivazioni che la situazione del Palermo Calcio si è progressivamente evoluta sino a consentire la collocazione della Società in prossimità dei valori massimi raggiunti da Società del settore, come Juventus, Roma ed Inter.

Da oggi le nostre energie potranno concentrarsi sull'importante obiettivo della promozione in Serie A.

Il Presidente Giovanni Giammarva".

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