Sarri scopre un Napoli... cattivo

Terza rimonta in sei gare di campionato. Un segnale di fragilità? No, di maturità

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Il dato incontestabile è che, nello stretto giro di sei gare di campionato, il Napoli ha dovuto rincorrere già tre volte. E' accaduto contro l'Atalanta in casa e nelle trasferte di Roma con la Lazio e Ferrara con la Spal. Un segnale che potrebbe essere considerato negativo - approccio sbagliato alle partite? - ma per il quale Sarri ha dato una lettura differente e condivisibile. Eccolo, nel post partita di sabato sera, il tecnico azzurro: "La squadra mi sembra che stia diventando più cattiva rispetto agli eventi negativi della partita - ha infatti spiegato -, perché il 2-2 poteva pesare dal puto di vista morale invece abbiamo reagito in maniera più convinta".

E questo, in effetti, è il vero, grande punto di rottura rispetto al Napoli degli ultimi due campionati. La capacità di reagire alle difficoltà, mancata sostanzialmente solo in Champions contro lo Shakhtar, è il segnale più evidente di una consapevolezza maturata nel tempo, il salto in avanti che sta trasformando il Napoli da buona a ottima squadra. Da pretendente a un posto in Champions a candidata per lo scudetto.

Il Napoli che va sotto e poi rimonta è sì una squadra che deve limare qualche difetto in fase difensiva - Reina, in questo momento, è un punto debole della squadra -, ma è anche e soprattutto un collettivo che trova nel gioco prima ancora che nella qualità dei singoli la forza per riparare ai propri errori. Senza affanni, almeno fin qui, perché il tempo ha insegnato che qualcosa là davanti succede sempre e anche prendere un gol può non essere un dramma. Altro fatto da sottolineare: nelle ultime dieci partite di Serie A il Napoli ha sempre segnato almeno tre gol. Il che, banalmente, riduce di moltissimo la possibilità di perdere. I punti e la testa, appunto.

Tant'è che, una volta presa coscienza della propria forza, gli azzurri non hanno più sbagliato una partita e hanno allungato a 11 il record di successi consecutivi in campionato. Cinque, nel finale della stagione scorsa, e sei adesso, per rimanere aggrappati al primo posto in classifica e continuare la sfida a distanza con la Juve. Il tutto affidandosi a un turnover ragionato soprattutto in mezzo al campo, arricchendo il gioco di soluzioni alternative e sfruttando al meglio le differenti qualità dei suoi giocatori. Tutti, insomma, si inseriscono in un meccanismo di gioco quasi perfetto, ma ciascun giocatore sa portare varianti importanti a seconda delle sue qualità individuali.

Alzando l'asticella di settimana in settimana, è evidente che il prossimo salto sia atteso in Europa dove la sconfitta contro lo Shakhtar ha messo a nudo qualche limite di esperienza. Ma è solo una questione di tempo. Perché ha di nuovo ragione Sarri: "C'è qualcosa da migliorare, ma abbiamo fatto passi avanti rispetto all'anno scorso". E martedì sera, contro il Feyenoord, è già tempo di nuove, importanti, risposte.

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