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Napoli, Spalletti rimanda la festa: "Dispiace per i tifosi, ma si allunga il godimento"

L'allenatore del Napoli dopo l'1-1 contro la Salernitana: "Questi punti sono i più faticosi a livello mentale"

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Il Napoli di Spalletti non è andato oltre l'1-1 contro la Salernitana in un Maradona già in festa, rimandando il terzo scudetto: "Dispiace moltissimo non aver dato felicità al pubblico meraviglioso - ha commentato il tecnico azzurro a fine partita -, ma questi sono i punti più faticosi a livello mentale. Abbiamo trovato la Salernitana stimolata e ben allenata e per noi è stato ancora più difficile, ma siamo stati ingenui sul gol preso".

"L'amore dei tifosi si percepisce ed è massiccio dentro la testa, rappresentiamo il loro sogno. Volevamo fare quel gol in più per donarlo direttamente a loro, ma dal mio punto di vista - ha sorriso Spalletti - si dilaziona il mio godimento. In questa classifica io ci sto benissimo, rimandiamo la festa ma vuole dire proseguire coi festeggiamenti perché alla fine quei punti li faremo. Lo scudetto qui è qualcosa di incredibile, ma farà piacere a tutti quelli che amano questo sport tranne quelli un po' più cattivelli".

Il Napoli a questo punto può vincere nel prossimo turno contro l'Udinese, un campionato da record contro cinque squadre nelle semifinali di coppe europee: "C'è solo un modo per non ricevere critiche in questo sport, non farlo. Puoi fare tutto alla grande, ma poi ci sono i tiratori scelti per affossarti. L'obiettivo è sempre arrivare primi, ma in partite come oggi bisogna essere più sporchi giocando più palle dietro la linea difensiva anche se i difensori stazionavano dentro l'area. Oggi l'abbiamo fatto un po' nella ripresa, ma adesso non abbiamo la freschezza e la lucidità per giocare nello stretto di qualche settimana fa".

L'orgoglio per il campionato dominato è evidente per Spalletti: "Un po' di soddisfazione ce l'ho anch'io - ha commentato a DAZN -, ma se lo meritano soprattutto i giocatori che hanno sempre lavorato al massimo col sorriso, allenandosi alla grande e costringendo chi giocava di più a dover difendere il posto. In questo modo era difficile essere molli o demotivati in partita".

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