L'INTERVISTA

Mertens: "Napoli è casa mia, tornerò presto"

L'attaccante del Galatasary sull'addio agli azzurri: "Poteva andare diversamente, mia moglie ha pianto"

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"Oggi sono molto felice perché io e la mia famiglia ci siamo imbarcati in una nuova avventura, sono in una grandissima città e in un grandissimo club". Dries Mertens, nuovo attaccante del Galatasary, ha parlato del suo primo impatto con Istanbul e la Turchia e del suo addio a e al Napoli nel corso in un'intervista a DAZN: "È stata dura andarsene, mia moglie ha pianto al pensiero di lasciare casa, per questo abbiamo deciso di tenerla e provare a passare quanto più tempo possibile lì. Sono stati nove anni meravigliosi e abbiamo conosciuto persone straordinarie, per questo posso solo dire grazie. Torneremo spesso, perché è diventata un po’ casa nostra".

Un addio doloroso per cui resta un po' di rammarico: "Certo, poteva finire diversamente, credo che la società potesse parlarne prima, spero che si possa imparare da questo così che la società possa diventare ancora più grande". "Io sarò sempre il primo tifoso degli azzurri - ha aggiunto Mertens, che non si perde una partita dei suoi ex compagni - Devo dire che il livello è molto alto. Sono contento perché i giocatori stanno dimostrando entusiasmo: sono forti, giovani e con voglia di vincere. Spero che possa diventare una squadra sempre più forte".

A proposito di ex compagni, un altro addio pesante è stato quello di Lorenzo Insigne, anche se Kvaratskhelia è già entrato nel cuore di tutti: "Lo sento molto spesso, sta bene lì ed è felice. Io stesso sono contento per lui, dopo tanto tempo a Napoli ha trovato una nuova avventura".

Poi il miglior marcatore della storia del Napoli sceglie il suo gol più bello ("A Marassi contro il Genoa (2-3 del 25 ottobre 2017, ndr), perché ho dimostrato che so segnare anche di sinistro") e 'presenta' i suoi connazionali sbarcati in Italia in estate: "Lukaku ha già dimostrato di essere molto forte e lo sta facendo anche in questa sua seconda esperienza all’Inter. De Ketelaere è fortissimo, così come Origi: è bello vedere tanti miei connazionali in Italia".

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