Piatek, momento d'oro: "Impressionato dal Milan"

Il centravanti polacco: "Seedorf e Shevchenko mi hanno chiesto una foto, è fantastico. La pressione mi piace e non cambierò"

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Una ventina di minuti all'esordio, le successive due gare da titolare e già tre gol all'attivo con il Milan. A Piatek è bastato pochissimo per conquistare i tifosi rossoneri: "E' stato un passo avanti nella mia carriera - dice il centravanti a Foot Truck -. Sono rimasto impressionato dopo l'arrivo a Milanello. Il debutto col Napoli? Ero così concentrato che non sentivo le urla dei fan. Solo prima della partita, quando ero ancora nel tunnel e lo speaker recitava i cognomi".

Il polacco, prelevato dal Genoa, è uno che ha voglia di crescere e per questo lavoro duro: "Se mi alleno anche sui calci di punizione? Mi fermo dopo gli allenamenti perché la punta centrale deve fare gol da ogni posizione. Ho migliorato i parametri fisici, anche la resistenza e la velocità. Ultimamente ho corretto il tiro. Ora ho una ripetizione migliore. Dopo gli allenamenti esercito la posizione del piede. Se guardiamo i miei ultimi gol in Serie A sono tutti molto simili. L'esultanza? Non era preparata. Giuro che, dopo aver fatto il secondo gol, ho fatto quel gesto ed è rimasto così. Dopo è diventato un mio talismano, la serie di gol è stata fantastica. La gente in Italia è impazzita".

Piatek si gode il momento: "Ho fatto dei gol e la pressione l'ho scelta io stesso. Mi devo abituare, ma di sicuro non cambierò. Cerco di essere sempre la stessa persona e di lavorare come prima. Il Milan? Seedorf mi ha chiesto di fare una foto. E' fantastico che gente del genere mi riconosca e voglia parlare con me. Come Shevchenko nello spogliatoio prima della partita col Napoli. Dopo la firma del contratto ho avuto un messaggio da Alvaro Morata: ha scritto che mi osserva, che mi augura buona fortuna. Anche questo è fantastico".

L'attaccante racconta alcuni suoi rituali: "Quando so di giocare dal primo minuto, non esco sul campo prima del riscaldamento. Però se sono in panchina, sono più rilassato e vado a vedere la tribuna. Prima del Napoli avevo le cuffie e tutti i giocatori di riserva si sono seduti in panchina, sono entrato da solo in campo. Sento l'applauso, tolgo le cuffie e tutti: wow! Ho applaudito anch'io e l'atmosfera è cresciuta. Un'emozione incredibile, i tifosi del Milan hanno salutato così un nuovo giocatore, che non ha ancora fatto niente per il club. Chi erano i miei idoli? La mia prima maglia era del Real Madrid con Ronaldo, poi avevo i poster dello United di Ronaldo e dell'Arsenal di Henry". Le ambizioni non gli mancano: "Dopo il primo allenamento in Italia mi sono detto: 'Se faccio 12 gol in questa stagione, sarò contento. Ma l'appetito vien mangiando. Devo lavorare duro ogni giorno, in ogni allenamento, e alla fine ci saranno i risultati. Non importa se gioco a San Siro o per il Cracovia o per la Nazionale polacca".

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