Otto punti in sei giornate, squadra senza grinta e una finale di Coppa Italia all'orizzonte
Se ci fosse stato un modo per chiudere degnamente un campionato sotto le attese, il Milan di Brocchi ha pensato bene di scansarlo. Contro la Roma per stessa ammissione del tecnico i rossoneri sono scesi in campo senza motivazioni, grinta e orgoglio, chiudendo settimi e gettando al vento nelle ultime settimane la possibilità di tornare in Europa. Il cambio in panchina ha fatto crollare tutto e la finale di Coppa Italia è una sorta di speranza-incubo.
"Abbiamo perso senza lottare" è stato l'amara ammissione di Brocchi a fine partita. Rassegnato, quasi umiliato da un finale di stagione incredibilmente negativo che non ha regalato gioie a San Siro ai propri tifosi dalla fine di febbraio. Otto punti nelle ultime sei partite, quelle post-esonero di Mihajlovic, uno in meno del pur negativo finale di girone d'andata del tecnico serbo. La squadra però si è sgonfiata dopo la buona prova contro la Juventus quasi legittimata a mollare dal cambio di allenatore e contro la Roma dal punto di vista caratteriale si è scavato su un fondo toccato già con Carpi (0-0) e Frosinone (3-3).
L'esultanza del popolo rossonero al terzo gol siglato da Emerson è stato il simbolo di una disaffezione preoccupante in un momento storico veramente difficile. All'orizzonte c'è la finale di Coppa Italia e un futuro societario tutto da decifrare. La finale di Roma contro la Juventus schiacciasassi al momento è un misto di emozioni. Da una parte la possibilità di entrare dalla porta principale in Europa; dall'altra la consapevolezza di essere di fronte a una scalata quasi impossibile che richiede quella rabbia, fame e determinazione di cui lo stesso Brocchi ha denunciato la totale assenza nell'ultima partita di campionato.