Milan-Udinese 0-1: colpo friulano, rossoneri fischiati
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Rapporto in crisi con giocatori e tifosi, l'ombra di Ibra alle spalle: il tecnico rossonero è a un bivio
di Alberto GasparriTre sconfitte e un pareggio (amaro) nelle ultime quattro partite sono un bottino troppo scarso per non parlare di crisi ormai conclamata. La Champions League rischia di finire in anticipo e l'Inter è fuggita in campionato nel duello per la seconda stella. Il Milan sta vivendo forse il periodo peggiore della sua storia recente e nel mirino c'è un solo uomo: Stefano Pioli. I prossimi passi saranno decisivi per il suo futuro. Contro Psg prima e Lecce poi si potrebbe già giocare una fetta importante della sua panchina, anche perché dopo c'è la sosta per le nazionali e un doppio scivolone potrebbe costargli caro.
Il fatto è che Pioli, oggi, è un uomo solo e senza comando. La squadra, o parte di essa, sembra non avere più fiducia in lui. Le critiche di Calabria a Parigi e gli sfoghi in mondo visione di Giroud e Leao a Napoli fanno capire come ci sia uno scollamento tra i leader del gruppo e la guida tecnica. Una tensione che si vede anche in campo, con alcuni big, portoghese in testa, che da un po' di tempo sono l'ombra di loro stessi. E le prestazioni ne risentono. Anche i tifosi sembrano aver perso la pazienza e i fischi piovuti dopo il ko contro l'Udinese ne sono la testimonianza. Il fatto, poi, che sotto la curva siano andati a chiedere scusa solo alcuni giocatori e non il tecnico confermano che qualcosa all'interno dello spogliatoio si sia rotto.
Come se non bastasse, da qualche settimana non si fa altro che parlare di un ritorno di Zlatan Ibrahimovic, la cui ombra pende sulla testa dell'allenatore di Parma. La società sta pressando lo svedese, evidentemente perché ha capito che Pioli ha bisogno di un "aiuto" per riprendere le redini della squadra. Insomma, anche la fiducia da parte dei vertici del club sembra andare scemando.
A discolpa del tecnico ci sono i tanti, tantissimi infortuni che stanno flagellando il Milan. Gli ultimi in ordine di tempo sono quelli di Theo Hernandez e Krunic, due dei pilastri della rosa. Rosa che, pur rivoluzionata in estate, sta mostrando il fianco a più di una critica. Perché gli acquisti di Jovic, Okafor, Romero e Chukwueze finora si sono rivelati deludenti, non è arrivato il difensore centrale di cui si aveva bisogno e non si è trovato un vice-Giroud all'altezza del ruolo. Ma, come sempre, a pagare è il tecnico e Pioli ha capito che senza una svolta immediata la sua avventura rossonera potrebbe essere vicina alla fine.
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