Alla vigilia della sfida coi bavaresi in ICC ha parlato il tecnico rossonero: "Piatek mi è piaciuto molto"
Dopo aver fatto sostenere le visite a Bennacer e aver quasi chiuso l'affare Correa con l'Atletico Madrid, il Milan mette momentaneamente da parte il mercato e si concentra sul campo. Dopo la prima, deludente, uscita stagionale contro il Novara a Milanello, i rossoneri iniziano a fare sul serio e sfidano il Bayern Monaco nel primo impegno internazionale del 2019/20. Marco Giampaolo in conferenza stampa ha fatto il bilancio dei primi dieci giorni di lavoro e ha parlato degli obiettivi nell'immediato e per il futuro prossimo: "L'impegno contro il Bayern è di alto livello. Lavoriamo insieme da 10 giorni e mi aspetto di vedere le cose sulle quali abbiamo lavorato. Tra il fuso e il viaggio, facciamo sempre i conti con l'orologio - ha spiegato - Però sono fiducioso, la squadra ha lavorato molto bene e con dedizione. Con senso di responsabilità. Qualcosa tireremo fuori e questi sono test che ci diranno dove siamo, dove dobbiamo lavorare e su come prosegue l’interazione tra i giocatori".
“Al netto della condizione fisica e di un riordino delle cose - ha aggiunto il tecnico rossonero - è una partita di calcio dove dobbiamo divertirci e dove valuterò la crescita dei giocatori. La condizione fisica non sappiamo quale sia. Sono partite che ci serviranno. Il risultato mi interessa relativamente, mi interessa la qualità della prestazione e la volontà di recitare un ruolo dentro la partita, che dovrà essere il nostro mantra. Di strada da fare ne abbiamo tanta e sono test che ci permetteranno di fare valutazioni, ogni volta migliori, ogni volta più pertinenti”.
Come detto nessun riferimento al mercato e anche nessuna indicazione di formazione ("La faccio la mattina"), ma l'obiettivo del tecnico di costruire una squadra con un'identità forte è molto chiaro: "Non c’è il calcio di Giampaolo. Io ho un’idea, i calciatori con le loro qualità devono provare a realizzare l’idea. Vogliamo essere qualcosa di riconoscibile, il percorso è lungo e tortuoso, ma dobbiamo avere una visione per raggiungere risultati più importanti. Sono appena 10 giorni che stiamo assieme, dobbiamo fare ancora tanto".
Parole di elogio, infine, per Piatek: "Kris lo conoscevo da avversario, adesso lo sto conoscendo perché lo sto allenando. E' un calciatore completo: ha forza, tecnica, senso del gol e della profondità. In questi 10 giorni mi è piaciuto molto".