Il Milan difende Conti: "Esempio per compagni e avversari"

Il comunicato del club: "Accertare la condotta del direttore di gara"

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Il Milan prende ufficialmente posizione dopo la squalifica per tre giornate inflitta ad Andrea Conti al termine del match Primavera contro il Chievo. "Si tratta di un provvedimento severo che impatta sulla reputazione di un nostro atleta, Andrea, il cui comportamento dentro e fuori dal campo è sempre stato inappuntabile, un esempio per compagni e avversari - si legge nel comunicato - il Club chiede che i fatti vengano accertati con particolare riferimento alla condotta del direttore di gara".

Il giorno dopo la conferma da parte della Corte Federale d'Appello delle 3 giornate di squalifica (tolta, invece, l'inibizione a Paolo Maldini che potrà svolgere regolarmente la propria attività di dirigente in Milan-Juve), il Milan chiede di fare chiarezza sull'episodio che impatta sulla reputazione di Conti.

Il Giudice Sportivo ha usato la mano pesante, come si legge nella motivazione, "perché, raggiunto l'Arbitro presso il suo spogliatoio al termine della gara, impediva al medesimo di chiuderne la porta che colpiva con due pugni; e per avere, nella medesima circostanza, rivolto all'Arbitro una espressione ingiuriosa ed elevato grida che cessavano solo dopo i numerosi inviti del medesimo Direttore di gara".

Ma cosa ha scatenato la rabbia del calciatore? Secondo ricostruzioni spuntate sul Web, dietro alla sfuriata al termine della gara del campionato Primavera persa in casa contro il Chievo ci sarebbe anche un comportamento non esattamente esemplare da parte dell'arbitro Colombo di Como il quale avrebbe offeso i giocatori del Milan per tutta la partita prendendosela in particolare proprio con il figlio di Paolo Maldini, cui avrebbe detto "sei ancora più scarso di tuo fratello". Da qui la richiesta del club rossonero di fare chiarezza e di ricostruire quanto realmente successo.

"La squalifica per tre turni inflitta ad Andrea Conti impone al Milan di fare chiarezza.

Si tratta di un provvedimento severo che impatta sulla reputazione di un nostro atleta, Andrea, il cui comportamento dentro e fuori dal campo è sempre stato inappuntabile, un esempio per compagni e avversari, in linea con i valori di rispetto e correttezza che fanno parte del Milan da sempre.

Senza tornare su quanto accaduto durante e dopo l'incontro con AC ChievoVerona, il Club, nel pieno rispetto delle autorità giudicanti chiede che i fatti vengano accertati con particolare riferimento alla condotta del direttore di gara. Vogliamo evitare che questo caso venga chiuso attraverso una semplice sentenza, senza valutarlo nel suo contesto facendo chiarezza su tutto. Il Milan lo reputa un atto dovuto, non solo per rispetto verso chi ha subito le conseguenze di questo spiacevole episodio, ma anche verso i giovani e i tanti appassionati di calcio che amano questo sport non solo per l'aspetto sportivo, ma anche per il suo valore sociale e educativo".

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