Il tecnico rossonero dopo il pari con l'Atalanta: "Dobbiamo tenere duro ancora dieci giorni"
di Alessandro Franchetti© Getty Images
Mai sosta per le nazionali è stata più attesa. Reduce dal sofferto pari in casa dell'Atalanta, Massimiliano Allegri ha segnato in rosso una data sul suo personalissimo calendario. Meglio, ha fatto partire il countdown: "Dobbiamo tenere duro ancora dieci giorni". Già, perché l'emergenza infortuni in casa Milan, con le condizioni di Leao, tra l'altro, da valutare (problemino all'anca secondo il tecnico rossonero), non si è ancora conclusa e, tra Roma e Parma, i rossoneri dovranno fare nuovamente i conti con una rosa ridotta all'osso. Il che, come prima conseguenza, ha visto un'impennata molto poco allegriana dei gol subiti. Dai quattro delle prime sette giornate (due dei quali all'esordio stagionale contro la Cremonese) ai tre delle ultime due. Certo, il livello delle avversarie si è nel frattempo alzato, ma sicuramente, per una squadra costruita per difendere bassa, soffrire e ripartire, l'assenza di cambi in panchina ha abbassato le difese immunitarie. Insomma, quando la stanchezza si fa sentire, alzare la coperta davanti a Maignan diventa molto più complicato.
La Roma, altro avversario scorbutico in arrivo nel fine settimana, e la trasferta di Parma in calendario la settimana dopo dovrebbero essere però le ultime tappe di una salita "irripidita" dalle assenze. Dopo di che, grazie appunto alla sosta nazionali, ci saranno un paio di settimane per svuotare l'infermeria e preparare l'ultima tappa di questo primo strappo di campionato. Tutto sommato, per la verità, superato magari non brillantemente ma comunque senza troppi danni collaterali. Era un mini-ciclo e, per ora, può dirsi superato sufficientemente bene: vittorie con Napoli e Fiorentina, pari con Juve e Atalanta (entrambe in trasferta), unico vero intoppo il 2-2 in casa contro il Pisa. Quei due punti avrebbero lasciato il Milan a una sola lunghezza dalla testa della classifica e sarebbero stati manna dal cielo. Ma se la differenza tra le big e le "piccole" del nostro campionato la fa spesso la panchina, beh, quella a disposizione di Max Allegri non era obiettivamente granché.
Intanto il tecnico rossonero viaggia verso la sfida con Gasp con la formazione praticamente decisa. Al netto delle condizioni di salute di Leao, Loftus a ridosso della prima punta potrebbe essere una soluzione anche se proprio la scelta della prima punta sembra oggi la più complicata. Gimenez continua a non convincere ma è l'unico vero centravanti in rosa. Nkunku manca di peso dentro l'area. Leao è Leao, giornaliero, e così va preso. Servirebbero un Pulisic o un Rabiot ma, "sfogliando" le dita delle mani, mancano dieci giorni, nove, otto...