Midtjylland, cinque sberle alla Lazio
Dopo la pesantissima sconfitta col Midtjylland in Europa League, Maurizio Sarri è deluso e alza la voce. "Purtroppo a volte non ci presentiamo in campo e vengono fuori questo tipo di partite - ha spiegato il tecnico della Lazio -. Fa più male perché è in Europa e perché pensavamo di essere sulla strada giusta per dare continuità ai risultati". "Non abbiamo avuto umiltà - ha aggiunto -. La responsabilità è la mia. Con i giocatori poi me la vedrò io. Vorrò una spiegazione". Poi, in conferenza stampa: "Non vedo grande diversità dall'anno scorso, questi crolli emotivi improvvisi sono simili. La mia paura è che ci sia un fattore scatenante, un germe, mai individuato e domato. Difficile capire le motivazioni: se sono io devo fare un passo indietro, se è di un giocatore deve andare via".
"Da tre giorni dicevamo di essere umili, ma in campo ho visto una squadra con un livello di presunzione immenso - ha continuato Sarri parlando dell'atteggiamento della Lazio col Midtjylland -. Giocavamo lenti e senza ritmo come se fossimo in vantaggio di quattro gol. Questa è la Lazio che si è vista l'anno scorso a Verona e a Bologna". "Pensavamo che fosse una gara che prima o poi potevamo metterla a posto, ma quando si entra in campo così non c'è soluzione e non se ne viene fuori", ha aggiunto.
Una prestazione che non ammette alibi o scuse. "I tanti cambi? E' difficile dire che impatto hanno avuto sulla gara e non so se è quello il problema - ha spiegato Sarri -. I sedici che sono andati in campo li ho visti tutti sullo stesso livello mentale".
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