Il tecnico toscano ha parlato della sfida con i nerazzurri: "Gap con le big aumentato. Chivu? Preferisco i percorsi di chi fa tante presenze in livelli inferiori, ma mi ha impressionato per personalità"
La Lazio punta alla settima meraviglia. I biancocelesti, dopo un avvio di stagione negativo, sono imbattuti da 6 partite di fila e nelle ultime 4 non hanno subito gol. Una svolta partita dopo il derby perso che li ha portati a ridosso della zona coppe. Un chiaro percorso di crescita che, a sentire mister Maurizio Sarri, non sarebbe ancora terminato: "I percorsi di costruzioni non sono mai lineari, ci sono sempre passi falsi e passi indietro. L'importante è che piano piano si tocchino livelli mai toccati prima. L'importante è crescere, stiamo migliorando soprattutto a livello di mentalità e di come la squadra si pone verso certe partite. Spero ci siano ancora margini importanti".
La strada da fare però è ancora lunga: "Essere tosti per un mese riesce a tutti, per sei mesi è complicato e per undici riesce solo ai più forti. Sono considerazioni premature, sei partite rappresentano il 5% di un campionato è poco per dire se siamo una rosa più forte di quello che pensano tutti. La considerazione iniziale era che la Lazio fosse fuori dall'Europa e che molte squadre arrivate dietro si erano rinforzate nettamente. Il rischio era quello di ritrovarsi in un punto di classifica molto basso, ora dovremo vedere se questa crescita la porteremo fino in fondo". Presto dunque per porre obiettivi: "Questa Lazio non può arrivare da nessuna parte quest'anno, non carichiamo di aspettative e responsabilità questa squadra".
Domenica ci sarà la prova Inter: contro i nerazzurri la vittoria manca dal 2022, dal 2019 invece se si guarda soltanto alle sfide a San Siro: "Partita difficilissima. Non possiamo giocare alla pari con l'Inter in questo momento, ma non significa che andremo li a non giocare. Andiamo lì per fare risultato, giochiamo contro una squadra di nome importante e dovremo essere umili. È chiaro che sono più forti, ma a queste qualità mentali va aggiunta la convinzione. Servono 25 folli disposti a morire per ottenere un risultato, con queste qualità si potrà fare una grande prova", inizia la sua analisi Sarri: "È palese che l'Inter con il Napoli abbia la rosa più forte del campionato, ha fatto due finali di Champions negli ultimi tre anni e anche in Europa ci sono poche squadre più forti dell'Inter". Poi il tecnico toscano parla di come si sia allargata la forbice tra la Lazio e le big della Serie A: "purtroppo negli ultimi anni il gap con queste squadre si è allargato. Dobbiamo guardare l'opportunità che ci offre questa partita, che sarà durissima. Sarà difficile anche esprimendoci ai nostri massimi livelli, ma c'è un'opportunità". Poi Sarri ha parlato di quello che domenica sarà il suo avversario in panchina, Cristian Chivu: "È un allenatore che sta venendo fuori ora, valutarlo in tre mesi è difficile. Ha le caratteristiche per diventare un allenatore di alto livello. A me piacciono più i percorsi di chi fa tante presenze in livelli inferiori, ma Chivu ha grande impatto. Mi ha fatto impressione".
Per quanto riguarda la formazione pochi dubbi per Sarri. Il principale ballottaggio è quello in difesa tra Provstgaard ("Ha il potenziale per diventare un giocatore importante in Serie A") e l'acciaccato Romagnoli: "Romagnoli oggi si è allenato abbastanza bene, però domani mattina vediamo come si sveglia e decidiamo con il dottore se potrà essere della partita". Conferma davanti per Dia nonostante il digiuno dai gol: "Ho visto che è molto criticato, non posso saltare addosso criticando un giocatore che mi fa due partite senza far mancare nulla alla squadra. Questo è un pregio, poi è chiaro che dal centravanti ci si aspetta 2-3 conclusioni a partita, ma sotto altri punti di vista non ci fa mancare niente".