Il presidente biancoceleste contesta la nuova norma Noif e spiega: "Se voglio nuovi acquisti, ricapitalizzo. Non smantello la squadra"
Il mercato della Lazio in entrata è bloccato per via del non rispetto dei tre parametri della regola Noif (indice di liquidità, indebitamento e costo del lavoro allargato) che controlla i bilanci delle società sportive e per questo Sarri, che ha confermato di rimanere nonostante i rumors sui suoi malumori per la situazione, non ha ancora ricevuto i rinforzi che avrebbe voluto. Dopo il chiarimento col tecnico, tra spiegazioni e scuse, il patron biancoceleste Claudio Lotito ha voluto chiarire ai taccuini de Il Messaggero la posizione del club, esprimendo tutto il suo disappunto per una situazione che ritiene ingiusta: "La norma, così com’è, non può andare avanti. Non riflette la reale situazione del club, quindi è ingiusto che ci venga impedito di operare".
Il patron laziale fa riferimento in particolare al fatto che le norme che impediscono al suo club di fare operazioni in entrata scadranno il prossimo 1° luglio (quindi dalla stagione 2025/26) e che il nuovo regolamento delle Noif (Norme organizzative interne federali) eliminerà due degli indicatori (indice di liquidità e indebitamento), lasciando come unico riferimento quello del costo del lavoro allargato, che la Lazio, per bocca del suo proprietario, sostiene di aver già ripianato.
Sostanzialmente a far scattare il blocco del mercato della Lazio è stato un dettaglio contabile e Lotito non ci sta perché questa situazione non rispecchia lo stato reale della società, che a differenza di altri club non ha debiti strutturali a medio-lungo termine e viene descritta come "sana e patrimonializzata" e con "300 milioni di patrimonio immobiliare".
Il numero uno biancoceleste chiede che si possa anticipare l’interpretazione della nuova norma già dal 1° luglio o, almeno, consentire al club un mercato a saldo zero (con cessioni e acquisti equivalenti), ma anche se il mercato è bloccato Lotito non si dimostra preoccupato: "Se decido di fare acquisti, ricapitalizzo - ha spiegato - Ma non avrebbe senso perché la Lazio non ha necessità di capitali, né problemi di giocatori. Al massimo aggiustiamo a gennaio, non è questo il problema".
"Non abbiamo né necessità di vendere i big (quello che serve alla Lazio è un’iniezione di capitale immediata e nessun club paga i cartellini dei giocatori subito) e né di acquistare. Anzi, dobbiamo sfoltire la rosa perché abbiamo 30 giocatori per una competizione. Per Castellanos mi hanno offerto 40 milioni, idem per Rovella, Gila e Zaccagni. Poi 35 per Tavares, 25 per Isaksen e 15 per Romagnoli. Tchaouna l'ho venduto a 15 (14 più 3 di bonus). Ma non voglio smantellare la squadra".
E poi cedendo alle offerte del mercato si guasterebbe il rapporto con Sarri, che è stato faticosamente ricostruito con il contatto telefonico degli ultimi giorni: "È carico. È una persona seria e di grande qualità. Ci lega il rispetto degli impegni. E poi, con il suo background bancario, sa bene che la Lazio è una società solida", ha concluso Lotito.