VERSO NAPOLI-JUVE

Sarri: "Mi girano i c... quando dicono che non ho vinto nulla in Italia"

All'Olimpico si assegna il primo trofeo della stagione. Il tecnico bianconero: "Non mi importa nulla di chi abbiamo davanti, penso solo a vincere"

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Napoli-Juventus è l'ultimo atto della Coppa Italia 2019/2020, nonché la sfida che assegnerà il primo trofeo post-emergenza Covid-19 in Italia. Maurizio Sarri affronterà il suo passato con Bentancur al posto di Pjanic in regia e affidandosi al tridente Dybala-Douglas Costa-Cristiano Ronaldo. Ancora out Higuain. "Mi girano i coglioni quando mi dicono che non ho ancora vinto nulla in Italia - ha sbottato il tecnico in conferenza stampa interrogato sulla possibilità di alzare il suo primo trofeo - Ho fatto 8 promozioni, anche se capisco che per alcuni sia poco. Tensione per la sfida col Napoli? Non mi importa nulla dell'avversario che avremo davanti, penso solo a vincere"

LE PAROLE DI SARRI

Sulla gara dal punto di vista fisico

"In cinque giorni la condizione fisica non può cambiare moltissimo. È un momento particolare e le partite sono tutte particolari, difficilissime sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista mentale".

Sul Napoli

"Contro l'Inter ho visto una squadra che ha cercato di aspettare gli avversari più bassi. Quando si chiudono hanno una grande solidità e quando ripartono sanno essere pericolosi. Sanno esprimersi su grandi livelli, hanno battuto noi, l'Inter e il Barcellona".

Su Dybala "Falso 9"

"Anche con Cristiano davanti non diamo punti di riferimento. Non abbiamo un attaccante centrale tipico, stiamo provando entrambe le soluzioni ma i ragazzi hanno comunque grande libertà di movimento".

Sulla possibilità di vincere il suo primo trofeo in Italia

"Mi giranoi coglioni quando mi dicono che in Italia non ho ancora vinto niente. Ho fatto 8 promozioni, capisco che sia poco per chi è abituato a parlare di Champions e Scudetti, ma il mio è stato un percorso difficile. Ovviamente c'è voglia di andare a vincere trofei più importanti, di farlo per la società e per i tifosi. In questo momento non ho nessun tipo di retropensiero sugli avversari, penso esclusivamente a noi".

Sull'avversario

"Non mi importa nulla. È la finale che volevo solo perché siamo in finale, non penso a chi abbiamo davanti"

Su Cristiano Ronaldo contro il Milan

"Ha fatto bene nei primi 30' poi si è affievolito, come tutti. La condizione non può essere la migliore, ma si è sacrificato tanto. L'aspetto qualitativo gli è mancato un po', ma è così per tutti. Per tutti i giocatori di Serie A, non solo per noi. Il suo è un talento cristallino che non può essere inficiato dalla posizione in cui gioca, che sia un po' più arretrata o meno".

Sulle motivazioni

"Dirò ai ragazzi di tirare fuori tutto quello che abbiamo. Abbiamo fatto 7 mesi di stagione più 3 mesi di lockdown per arrivare qui. È il momento di tirare fuori quel qualcosa in più per andare a prendere tutti i trofei che ci sono a disposizione".

Sulle correzioni dei difetti

"In stagione, al di là di qualche prestazione negativa, il nostro percorso è stato buono. I risultati sono i migliori degli ultimi 50 anni per un allenatore della Juve all'esordio. La mia media punti è la più alta dal '55 per un esordiente. La vittoria poi non è mai scontata, non è mai la normalità. Ora vogliamo trasformare questo lungo percorso in qualcosa di concreto".

Su come i mesi del lockdown hanno cambiato la squadra

"Non possiamo cambiare in profondità dal punto di vista tattico, anche a causa dei pochi allenamenti collettivi e del fatto che avremo tantissime partite ravvicinate. Dal punto di vista mentale è stato difficile per tutti. Ci siamo ritrovati di fronte a qualcosa di mostruoso e di inatteso. Io ho trovato dei ragazzi migliori, più aperti, più sorridenti, più disponibili. E forse anch'io ho fatto un percorso positivo. Mi sento più paziente e meno intransigente".

Sulla semifinale col Milan

"Siamo partiti imponendo la nostra superiorità, anche in parità numerica. Poi la partita è stata condizionata da tanti fattori, la condizione sicuramente, ma anche un risultato favorevole per la qualificazione e la consapevolezza che gli avversari in 10 non potevano metterci troppo in difficoltà. Sapevamo che potevamo qualificarci senza richiedere a noi stessi uno sforzo eccessivo".

Su Higuain e gli infortunati

"Non penso che possa recuperare. Aspettiamo i verdetti dai medici, ma non penso ci saranno novità. Forse ci sarà disponibilità per Ramsey, che si è allenato in parte in gruppo e potrebbe esserci per uno spezzone di gara".

Sulla gara di campionato contro il Napoli

"È stata una brutta partita. Abbiamo perso e abbiamo commesso diversi errori che non potevamo permetterci. Abbiamo concesso troppi contropiedi facili, ci siamo allargati e allungati tropppo. Non si possono concedere situazioni del genere a squadre come il Napoli. Questi errori non possono essere commessi nuovamente".

Su Mertens

"Miglior marcatore della storia del Napoli? È un grande giocatore, non avevo dubbi che sarebbe arrivato a questo obiettivo. È stato capace di trasformarsi in un giocatore diverso da quello che era grazie alle sue innate doti tecniche".

Su Gattuso

"È una persona che mi piace molto. È molto schietto, diretto, visto come sono io non posso che apprezzarlo. Non sono sorpreso di quello che sta facendo perché secondo me aveva già fatto benissimo al Milan".

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