Lo storico agente della leggenda bianconera: "Lo volevano Barcellona e Manchester United, è stato unico"
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È stato uno dei procuratori più potenti e influenti degli anni '90 e ora, a 81 anni, Claudio Pasqualin ha con sé una valigia di aneddoti e retroscena da raccontare, tra cui molti riguardanti il suo assistito più famoso, Alex Del Piero: "C'era un interesse del Barcellona, che poi ripiegò su Rivaldo - ha raccontato a Tuttosport -. Pure il Manchester United lo voleva. Sir Alex Ferguson ammirava molto Del Piero, ma per amor di verità va detto che Alex non ha mai avuto dubbi: nella sua testa c’era solo la Juve e voleva restare a tutti i costi in bianconero. Pertanto il nostro lavoro è sempre stato finalizzato al raggiungimento di un accordo per prolungare il contratto e così i dialoghi con gli altri top club non entrarono mai davvero nel vivo".
Pasqualin ha poi confermato che nel 1994, appena un anno dopo il suo approdo in bianconero, il futuro capitano era stato ceduto al Parma: "Assolutamente sì. Confermo in pieno la notizia. All’epoca noi rappresentavamo anche Dino Baggio, che la Juve aveva ceduto al Parma. Moggi e Pastorello (Giambattista, all'epoca dirigente dei gialloblù, ndr) all’interno dell’operazione avevano deciso di inserire pure Alex. Le trattativa era sostanzialmente chiusa e mancava solo la firma di Alessandro. Tuttavia sia io sia Andrea D’Amico (all'epoca associato di Pasqualin, ndr) non eravamo convinti di questa operazione e così durante il Mondiale negli Stati Uniti ci opponemmo al trasferimento, lasciando Del Piero a Torino. Col senno del poi si può dire che senza il nostro intervento e il metterci di traverso la fantastica e leggendaria storia di Del Piero con la Juve non sarebbe mai nata...".
In un periodo in cui si parla tanto di quello che in molti vedono come l'erede designato di Alex, Kenan Yildiz, e del suo rinnovo di contratto, Pasqualin preferisce non spingersi troppo in là con i paragoni: "Quello di Alex Del Piero resta inimitabile come rinnovo per importanza, cifre raggiunte all’epoca e durata della trattativa. Oggi però il prolungamento di Kenan Yildiz rappresenta uno step davvero importante per l’attuale Juventus e quindi va raggiunto un accordo in fretta, onde evitare pericolosi inserimenti della big di Premier League".
Il riferimento è al prolungamento del 1999, che arrivò alla fine di un tira e molla estenuante e che portò Alex a essere uno dei calciatori più pagati al mondo (circa 10 miliardi di lire a stagione): "Sono storie molto diverse: qui i dialoghi vanno avanti da meno di dodici mesi, mentre le nostre negoziazioni durarono quasi quattro anni dall’avvio dei contatti all’intesa definitiva raggiunta dopo il terribile infortunio subito da Alex a Udine nel novembre del 1998. Tra l’altro con noi all’epoca la Juve tirò troppo per le lunghe la questione, continuando stagione dopo stagione a rinviare la chiusura dell’accordo. Tanto che alla fine arrivammo sotto scadenza e a quel punto erano ormai con le spalle al muro. Adesso gli scenari sono un po’ diversi... In questo caso Yildiz ha ancora tre anni e mezzo di contratto e quindi si può ragionare con meno assilli e giocando d’anticipo per blindare il ragazzo. Ovviamente senza tirare troppo la questione per le lunghe, visto che leggo e sento di tanti interessamenti dai top club stranieri. Il consiglio che posso dare è di risolvere in fretta la vicenda".
Anche dal punto di vista tecnico, Pasqualin non ha dubbi: "Andiamoci piano con certi paragoni: Alex è stato unico. Certamente il turco è un grande talento e vanta potenzialità notevoli, ma un passo alla volta. Non dimentichiamoci che a 21 anni Alessandro trascinava la Juve alla vittoria dello scudetto e l’anno dopo alla conquista della Champions League. Per entrare nel gotha Yildiz dovrà anche aiutare la Juve ad accaparrarsi dei trofei nei prossimi anni. Comunque se l’ha detto Del Piero che Yildiz può diventare il simbolo e la nuova bandiera bianconera, bisogna per forza crederci. Chi meglio di lui può esprimersi sulla questione con conoscenza e competenza di ogni dinamica. Oltretutto Alessandro non è tipo da regalare o dispensare complimenti tanto per: quando lo fa e dice certe cose, significa che ci crede realmente. Credo che per Yildiz sia questo il migliore dei complimenti".