Buffon: "Titolare a quarant'anni"

"Punto a Russia 2018. Critiche? Contano di più i riconoscimenti dei colleghi. Champions? Tutto è possibile"

  • A
  • A
  • A

"Non sono un secondo e a quarant'anni vorrò ancora essere il numero uno, non una riserva. Solo dopo comincierà a pensare al ritiro". Gigi Buffon si sta apprestando a vincere il quarto scudetto consecutivo con la Juventus, ma a 37 anni la grinta è rimasta la stessa: "Mentirei se dicessi di non puntare a Russia 2018, ma c'è tempo". Sulle critiche: "La stima e il rispetto dei miei colleghi valgono molto di più. Il rimpianto? La Premier".

La voglia di migliorarsi sempre è la benzina della fuoriserie chiamata Buffon che a 37 anni sta ancora guidando un top club da protagonista: "E' da trent'anni che gioco a calcio e ho la stessa quotidianità, ma se uno ha ambizione la cosa non pesa. Ho vinto molto, ma non tutto. Non sono immortale ma cerco di vivere in modo da non avere rimpianti a fine carriera. Sto dimostrando - continua Buffon in una lunga intervista concessa a L'Equipe - che a 37-38 anni sono un portiere importante e voglio esserlo fino ai 40. Se dicessi che non punto a Russia 2018, mentirei".

Negli anni però il ruolo del portiere è cambiato, ora il protagonista sembra essere Manuel Neuer: "E' vero, si usano di più i piedi, ma da quando sono piccolo avevo già un gioco molto audace e i miei allenatori volevano che uscissi alto e all'occorrenza coi piedi. E' normale che ci siano nuove generazioni molto forti, ma quando vedo che c'è grande rispetto per la mia carriera da parte di tutti mi fa piacere. E' molto più importante delle critiche ricevute che mi scivolano addosso da sempre. Oggi ho sicuramente molte più certezze di prima e una capacità di leggere le situazioni in maniera migliore e più lucida, ma non bisogna mai sentirsi soddisfatti perché il crollo è dietro l'angolo".

Nell'immediato futuro di Buffon c'è il Monaco per i quarti di finale di Champions: "Inutile negare che è meglio aver pescato loro piuttosto che altre 2-3 squadre, ma penso che loro abbiano avuto la stessa reazione con noi. Sono una squadra imprevedibile e da prendere con le molle. Non li sottovaluteremo, dobbiamo continuare la scalata all'Europa. Ci sono squadre più forti, ma non si sa mai". A Monte-Carlo mancherà Pogba: "E' un giocatore unico nel suo genere e se mantiene la voglia di vincere che ha potrà scrivere pagine importanti della storia del calcio. Non penso di aver mai visto un ragazzo così forte alla sua età, ma non si deve mai accontentare". Infine un commento sul calcio estero: "Non ho mai lasciato l'Italia perché mi son sempre trovato bene e ho sempre pensato che fosse il campionato più difficile e più bello. Forse l'unico rimpianto è non aver giocato in Premier League, in quegli stadi c'è grande sportività".

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti