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Allegri: "Rimonta? Qui per questo"

Il tecnico bianconero all'Independent: "Guardiola il tecnico più difficile da affrontare"

11 Nov 2015 - 23:04

E' un Allegri a 360° quello che si è confidato al quotidiano inglese "Independent". Dopo un avvio da incubo, la sua Juve è chiamata alla rimonta. "E' per questo che sono qui, è questo il motivo per il quale ho iniziato a fare questo lavoro e questo è il motivo per cui vengono pagati gli allenatori - ha detto - 4-3-3 e 3-5-2 sono solo numeri, quello che conta è la maniera in cui vengono applicati. Guardiola è il tecnico più duro da affrontare".

"Da quest'estate abbiamo lavorato con diversi sistemi e stili di gioco, perché dovevamo fare un passo avanti, dovevamo lasciarci alle spalle quello che avevamo fatto, voltare pagina. Perché sapevamo che era il momento di cambiare - ha spiegato Allegri - Non so come chiamarlo. Ma 4-3-3 e 3-5-2 sono solo numeri su una pagina, ciò che conta è il modo in cui vengono applicati".

Su Guardiola. "Quando pensi di avere il vantaggio, nel bel mezzo della partita cambia tutto ed è difficile trovare le contromisure".

Il suo arrivo alla Juve. "Arrivai convinto che, con il gruppo di giocatori che avevamo, avremmo potuto disputare una grande stagione e siamo riusciti a farlo".

La gavetta. "L'esperienza in provincia ha un valore inestimabile. Ti dà l'esperienza necessaria per diventare un allenatore di successo, perché mentre tutti sognano di allenare un grande club è necessario prima imparare bene il mestiere".

L'avventura al Milan. ""Quando ero al Milan ho vinto lo scudetto, ho ottenuto un secondo, e terzo posto, qualificandoci sempre per la Champions League, ma ora i problemi sono completamente differenti".

I complimenti di Marcello Lippi, che in una redente intervista ha detto di "rivedersi" in lui per la sua capacità di trasmettere ai giocatori le proprie idee tattiche: "E' un complimento molto importante, da un allenatore che ha fatto cose straordinarie. Ma i complimenti vanno estesi anche ai giocatori, perché sono loro a portare le idee sul campo e senza di loro non avremmo raggiunto nulla".

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