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Juventus, Agnelli: "Partito un nuovo percorso, per noi la vittoria è un traguardo naturale"

Il presidente bianconero nella lettera agli azionisti: "Riforme nel calcio frenate da uno stagnante conservatorismo"

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Andrea Agnelli scrive agli azionisti della Juventus e fa il punto sul momento del club, analizzandolo tanto dal punto di vista sportivo, quanto da quello economico e finanziario. Il presidente bianconero è partito dalla messa a punto del piano triennale 2022-2025, definito "non la fine di un percorso espansivo, vanificato dalla pandemia", bensì "il punto di partenza di un nuovo viaggio". Ha poi voluto sottolineare come "Juventus significhi competere ad alto livello per la vittoria, ogni giorno e in ogni competizione", parlando del successo come di "un traguardo cui la Juventus aspira naturalmente". 

La parte più corposa del messaggio è inevitabilmente destinata alle questioni politiche. Agnelli ha voluto porre l'attenzione su tre problemi principali, da lui portati alla luce già più di una volta in passato: l'insostenibilità finanziaria per i club, l'eccessiva polarizzazione delle forze all'interno dei campionati e tra leghe diverse, infine la perdita d'interesse nei confronti degli eventi sportivi da parte delle generazioni più giovani

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Il presidente della Juventus ha poi evidenziato come le poche soluzioni presentate abbiano "quasi sempre incontrato uno stagnante conservatorismo", rimarcando l'attesa per la sentenza della Corte di Giustizia Europea riguardo alla governance del calcio (questione sollevata dai club sostenitori del progetto Super League), che dovrebbe arrivare a inizio 2023.

Pur senza citare mai espressamente la Super League, Agnelli ha spiegato che "le riforme, in qualunque contesto, possono essere raggiunte solo attraverso l’ascolto e il dialogo costruttivo con tutti gli stakeholders. Juventus vuole essere parte attiva di quel dialogo".

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LA LETTERA DI AGNELLI AGLI AZIONISTI

Cari Azionisti, 

dopo l’inimmaginabile tempesta del Covid – oltre 7 miliardi di perdite cumulate nel comparto tra il 2019 e  2021- il bilancio 2021/2022 dovrebbe essere l’ultimo anno in cui registriamo impatti diretti dovuti alla  pandemia (basti ricordare, a titolo di esempio, che lo scorso anno abbiamo avuto un tasso di utilizzo degli  stadi inferiore al 70%). È stato dunque necessario dotare la società di una nuova roadmap, approvata dal  Consiglio di Amministrazione nel giugno di quest’anno, col fine di garantire alla Juventus lo sviluppo  mantenendo il riferimento alla performance sportiva. 

La via del risanamento economico è quindi già stata intrapresa dalla società, ma è un percorso a tappe molto  impegnativo, che compare al termine delle tre stagioni contraddistinte dalla pandemia e passa attraverso  momenti dolorosi. Sotto il profilo economico finanziario il bilancio 2021/2022, con una perdita in conto  economico di 254 milioni di euro, è certamente il momento più amaro. 

Juventus ha dunque messo a punto, non appena il contesto esterno lo ha permesso, un nuovo piano triennale  (2022-25) nella consapevolezza che il triennio appena terminato non rappresenti la fine di un percorso  espansivo, vanificato dalla pandemia. All’opposto, esso è il punto di partenza di un nuovo viaggio fatto  soprattutto di calcio, di innovazione e di responsabilità verso le nuove esigenze che la società richiede.  

L’ideale punto di contatto tra la Juventus pre e post pandemia sono le Women, sinonimo di diversità e  inclusività ma al tempo stesso fedeli alla tradizione bianconera – brillano ancora nei nostri occhi gli  straordinari successi in campo nazionale (5° Scudetto consecutivo, Coppa Italia e Supercoppa) e le incredibili  notti di Champions League all’Allianz Stadium.  

Il piano si basa su cinque solidi pilastri, che costituiscono altrettante sfide cui la Juventus tutta, in campo e  fuori dal campo, è chiamata.  

1. Finanziario: è evidente a tutti, noi per primi, che l’equilibrio economico-finanziario, perduto durante gli anni  di pandemia debba tornare a guidare le scelte strategiche della società. L’operazione straordinaria di  aumento di capitale, è stata la tappa iniziale di questo percorso, che deve oggi proseguire con credibilità e  convinzione. 

2. Gestionale: l’ambizione della Juventus è garantire l’eccellenza operativa in ogni attività a sostegno di uno  sviluppo del brand che ha l’aspirazione di diventare attrattivo per le giovani generazioni (Z e Alpha) e intende  diventare realmente globale. 

3. Sportivo: è il nostro core business e sempre lo sarà. Juventus significa competere ad alto livello per la  vittoria, ogni giorno e in ogni competizione. La vittoria è un traguardo cui la Juventus aspira naturalmente ed ogni sforzo di tutte le donne e gli uomini della Juventus sarà indirizzato verso la vittoria, a partire dalla stagione in corso.  

4. ESG: da quasi dieci anni la Società è impegnata sul tema della sostenibilità, con progetti e rendicontazione  adeguata. Oggi completiamo questo impegno inserendo questa tematica a pieno titolo nel nostro modello  di business. Una promessa verso le nuove generazioni, che intendiamo mantenere.  

5. Politico: Il nostro settore convive da troppo tempo con alcuni problemi strutturali che se non affrontati e  risolti collettivamente rischiano di pregiudicare il futuro europeo dello sport più bello del mondo. Qui di  seguito ne segnalo alcuni: 

▪ L’insostenibilità finanziaria per i club, nonostante la storica crescita dei ricavi. 

▪ La polarizzazione - all’interno dei campionati domestici europei di tutte le dimensioni, con un ristretto  numero di club sempre vincitori e quella tra campionati europei nella quale la Premier League inglese  rappresenta la massima lega calcistica mondiale, inavvicinabile per qualsiasi altro campionato  domestico. Ne consegue la necessità per i club continentali di accedere alla Champions League come  unica leva per limitare la perdita di terreno rispetto ai club inglesi – aumentando rischi economici e  sportivi. 

▪ Infine, le generazioni più giovani stanno perdendo interesse e sono meno coinvolte nello sport:  secondo alcuni studi, in America storico precursore di trend e mode, il 39% della Generazione Z  dichiara di non seguire mai eventi sportivi live, contro il 28% degli adulti e soltanto il 20% dei Millennial.  

Sebbene molti analisti e commentatori siano concordi nel rilevare l’attuale contesto negativo, poche sono  state le soluzioni presentate dagli stakeholder del calcio. E quelle portate a dibattito hanno quasi sempre 

incontrato uno stagnante conservatorismo, superato solamente attraverso eventi esogeni, come ad esempio  la sentenza Bosman negli anni ’90. 

Attualmente la Corte di Giustizia Europea è di nuovo chiamata a pronunciarsi sulla nostra industry, questa  volta per verificare se l’attuale struttura di governance del calcio europeo sia compatibile con il diritto  comunitario. Prevedibilmente la corte emetterà il proprio giudizio nell’arco della stagione attuale e sarà  estremamente rilevante per tutti gli stakeholders.  

Qualunque sia il risultato, Juventus è stata e sarà sempre parte attiva nel proporre soluzioni per i problemi del  nostro settore, in quanto ha a cuore la sostenibilità a lungo termine del nostro comparto. L’obiettivo  complessivo è mettere nuovamente al centro dell’industry tifosi e calciatori, le anime dello sport più bello del  mondo, il cui cuore pulsante è nell’Unione Europea. Questo risultato va ottenuto garantendo agli investitori,  rappresentati dai club, la legittima rappresentanza all’interno della governance e quindi permettendo il giusto  collegamento tra il rischio imprenditoriale e il controllo della gestione economica. Le conseguenze positive  delle possibili riforme potranno fornire allo sport di base, tramite le federazioni, le risorse che merita, distribuite  in maniera trasparente attraverso entità dai ruoli ben definiti. Le riforme, in qualunque contesto, possono  essere raggiunte solo attraverso l’ascolto e il dialogo costruttivo con tutti gli stakeholders. Juventus vuole  essere parte attiva di quel dialogo. 

Le critiche e le delusioni, che nel calcio sono all’ordine del giorno, sono utili per crescere, non devono essere  trascurate e non lo saranno. Il percorso di credibilità, che vi ho appena delineato, sarà impegnativo ma porterà  risultati tangibili dentro e fuori dal campo. Juventus non si è mai fermata e, con il sostegno stabile da quasi  un secolo di un azionista di riferimento e delle sue centinaia di milioni di tifosi nel mondo, intende scrivere  nuovi capitoli vincenti della propria storia.  

Fino alla fine… 

Andrea Agnelli

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