La gara casalinga con il Milan e la sequela di pareggi ha sollevato qualche perplessità sull'inizio di stagione bianconero
© Getty Images
Cinque pareggi consecutivi in altrettante partite, tra Champions e campionato, iniziano a preoccupare l'ambiente Juve. Il pari con il Milan, che sta stretto alla squadra dell'ex Allegri, ha sollevato qualche perplessità tra il pubblico dello Stadium che non ha nascosto il proprio disappunto al fischio finale. Tudor, comunque, non è in discussione. La società è totalmente dalla sua parte, così come il gruppo, e i tifosi bianconeri non vedono l'ora di fare qualche risultato pieno per continuare a mantenere intatta la stima e l'affetto nei confronti di chi è stato ed è juventino fino al midollo.
Per chi considera il bicchiere mezzo pieno, c'è una classifica che vede la Juventus ancora imbattuta in stagione, a tre punti dalla vetta in Serie A e in piena corsa per proseguire l'avventura europea nonostante i due pareggi in altrettante partite. C'è poi la consapevolezza di una rosa ampia e di buon livello, che garantisce alternative importanti, soprattutto in attacco. Chi invece ha un'inclinazione verso il pessimismo non può non notare alcuni aspetti che, in effetti, possono preoccupare. La "pareggite" ricorda la situazione di un anno fa e, per qualcuno, Tudor è troppo fossilizzato su un'idea di gioco quasi immutabile. La sua carriera è sempre stata caratterizzata da alcuni punti fermi: aggressività uomo su uomo, retroguardia a tre, due trequartisti, due esterni a tutta fascia, difensori centrali che danno superiorità esterna sganciandosi in avanti, laterali che "entrano" dentro il campo.
Nelle discussioni dei tifosi ci si interroga se questo sia il sistema adatto alla Juve attuale. Al di là del fatto che, a seconda delle esigenze della partita, qualche minima variazione sul tema ogni tanto si vede (come la scelta di passare al 3-5-2 per non soffrire a metà campo durante la gara con il Milan), qualcuno ipotizza che una difesa a quattro con Yildiz alle spalle di due punte o un 4-2-3-1 con Conçeicao più allargato rispetto a quanto accade ora, possa garantire una svolta assecondando le caratteristiche dei giocatori a disposizione.
Difficilmente Tudor andrà a ritoccare certe idee che lo hanno portato fino ai livelli più alti del calcio italiano. Perché è vero che i sistemi di gioco sono solo numeri e contano di più i principi, ma è anche vero che chi ha ottenuto risultati con una certa idea difficilmente è portato a rivederla.