Buoni e Cattivi: Cristiano Ronaldo stella cadente, le corsie del Napoli sono da piangere

Promossi e bocciati di Napoli-Juventus: cecchino Pjanic, la sfiga sui pali è ancora azzurra 

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Il +16 della Juve autorizza ad aggiornare i vari numeri tricolor-bianconeri: 35esimo scudetto, ottavo consecutivo, quinto (su cinque campionati) della gestione Allegri. Incredibile come la "notte dello scudetto" sia arrivata in coda a una partita giocata male dalla Juve (e malissimo dopo l'espulsione di Pjanic), schiacciata come una provinciale nella propria metà campo per quasi tutto il secondo tempo. Al netto delle discussioni da Var di queste ore (dalla dubbia espulsione di Meret all'altrettanto dubbio rigore assegnato al Napoli) sale la preoccupazione per lo stato di salute della Vecchia Signora in proiezione Champions League. Paradosso: Juve che vince non convince per niente. E manca sempre meno tempo alla notte del 12 marzo...

PREMIO CORSIE PERICOLOSE - Nel mitico 4-4-2 sacchiano che aveva Ancelotti splendido interprete in mezzo al campo, i terzini erano a destra Tassotti e a sinistra Maldini. Ecco, diciamo che Malcuit e Hysai non sono esattamente la stessa cosa. Il francese regala palla a Cristiano Ronaldo in occasione della giocata che costa il rosso a Meret e il gol di Pjanic. Giustamente Ancelotti lo lascia negli spogliatoi nell'intervallo inserendo al suo posto Mertens. Hysai si produce, soprattutto nel primo tempo, in una serie incredibile di cross sbagliati e tiri sbilenchi e ha sulla coscienza il colpo di testa di Emre Can del raddoppio. Ghoulam sarà pure convalescente ma lasciarlo in panchina è stato forse un errore.

PREMIO CECCHINO - Primo gol stagionale su punizione per la Juve, perla firmata Miralem Pjanic. Che dall'avvento di Cristiano Ronaldo di punizioni ne aveva fin qui battute proprio pochine. Non sarà stata la miglior esecuzione della carriera del bosniaco, ci sarà stata la complicità di Zielinski che non salta in barriera e/o di Ospina non esattamente reattivo tra i pali. Sempre meglio, però, l'abilità balistica di Pjanic rispetto a quella mostrata finora da Cr7. Che avrà calciato una trentina di punizioni da quando è in bianconero senza buttarla mai dentro.

PREMIO STELLA CADENTE - Se non avesse provocato l'espulsione di Meret, la prova di Cristiano Ronaldo non si sarebbe schiodata da un 4 di stima (o alla carriera, fate vobis). Palle perse in continuazione, tiri in porta che più che applausi strappano risatine ironiche, poca collaborazione ai compagni nel momento del lungo assedio napoletano e un atteggiamento fastidioso nei confronti di arbitro e avversari con continue proteste e richieste di falli immaginari. Top della serata, un elegante palleggio in area azzurra nel primo tempo. Il flop, l'egoismo che lo porta a tirare con due difensori a un metro invece di servir palla a un Bernardeschi piazzato benissimo e pronto alla botta dell'1-3.

PREMIO LACRIME E FASCIA - Prima da capitano al San Paolo per Lorenzino Insigne. Primo tempo in ombra, ottima ripresa. Con la macchia del rigore calciato sul palo. E' vero che tutti i grandi campioni hanno qualche volta fatto cilecca dal dischetto. Ma quel pallone, che poteva dare il 2-2 in doppia rimonta, il neo capitano del Napoli proprio non doveva sprecarlo...

PREMIO LEGNI AZZURRI - Il palo di Zielinski nel primo tempo e quello di Insigne dal dischetto nel finale di partita portano a 20 i legni stagionali del Napoli di Ancelotti. Che è vero che segna pochino, ma è altrettanto vero che fin qui è baciato... dalla sfiga.

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