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Inter, senti Sommer: "Derby unico, non vedo l'ora. Questo è il posto giusto per me"

L'estremo difensore nerazzurro è carico in vista del primo derby in nerazzurro e promette massimo impegno per la stagione

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Yann Sommer è pronto ad affrontare il primo derby della Madonnina con la maglia dell'Inter, un match speciale tutto l'ambiente nerazzurro (e non solo) attende con trepidazione. E sarà il primo grande assaggio, dopo appena quattro giornate, dell'atmosfera delle grandi occasioni a San Siro per il portiere svizzero che non vede l'ora di scendere in campo per difendere i pali della porta nerazzurra: "Tutti i derby sono speciali, ma questo è unico per lo spessore di entrambe le squadre, per il prestigio e l’importanza che ha per tutto il vostro Paese- ha detto a La Gazzetta dello Sport-. Non vedo l’ora di giocare, sarà da brividi: vedo che tutti aspettano questa partita". E sui giocatori più temuti dei cugini rossoneri ha ammesso: "Sto studiando nel dettaglio Leao e Pulisic per cercare di leggere tutte le possibilità in campo".

In una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Sommer ha caricato l'ambiente in vista del derby di Milano: "Questa è una partita, particolare certo, ma è solo una singola sfida che arriva pure prestissimo. Abbiamo davanti una stagione lunga e può succedere davvero di tutto. Ci sono altre rivali per lo scudetto, ma sono ancora nuovo in Italia e non posso fare ancora previsioni e classifiche. Alla fine conta solo portarla a casa, tutti gli uomini di sport vivono per quelle sensazioni che ti dà la vittoria, che sia “tranquilla” o... movimentata. Al Bayern è stata una stagione complessa e piena di sfide, abbiamo cambiato tanto, dalla dirigenza al tecnico, e così ci siamo ridotti a quello scontro finale".

E a proposito di Bayern, il portiere ha parlato anche del suo approdo all'Inter e della lunga trattativa in estate: "Ho scelto l'Inter perché l'Inter è... l'Inter. Significa tradizione, forza ed eccellenza. Quando ho scelto il nerazzurro, ho guardato la situazione nel complesso: il tecnico, l’allenatore dei portieri, lo stile di gioco, lo stadio, i tifosi, la vita in città per la mia famiglia. Ho capito che questo era il posto giusto per me. Non ho mai avuto paura di non venire, durante la trattativa ero molto sereno. Non so bene cosa sia successo tra i club, ma avevo fiducia di raggiungere il posto che volevo: questo".

"San Siro? C’è una diversa atmosfera e io lo amo già: è rumoroso, emozionante, divertente. Tutti quelli con cui avevo parlato prima, mi avevano detto: “Ehi, San Siro è unico". Tutti i derby sono speciali, ce ne sono pure in Germania e Svizzera, ma questo è unico per lo spessore di entrambe le squadre, per il prestigio e l’importanza che ha per tutto il vostro Paese. Non vedo l’ora di giocare, sarà da brividi: vedo che tutti aspettano questa partita. Anche il mio compagno di nazionale svizzera Ricardo Rodriguez, che ora è al Toro e ha giocato al Milan, mi ha sempre parlato del derby di Milano" ha raccontato Sommer. Vedi anche Milan, Calabria: "Arriviamo meglio al derby rispetto al passato, i nuovi hanno portato qualità" Milan Milan, Calabria: "Arriviamo meglio al derby rispetto al passato, i nuovi hanno portato qualità"

E sul Milan non si è nascosto, rivelando a La Gazzetta dello Sport quali sono i giocatori più temuti dei rossoneri: "Tutti i loro attaccanti, da Leao a Pulisic, sono temibili e forti. Adesso li sto studiando nel dettaglio, sono abituato a prepararmi con il preparatore al video per cercare di leggere tutte le possibilità in campo. Anche i rigori, ovviamente". Lui che di rigori se ne intende, chiedere a Jorginho: "Tutti scherzano su quelle partite, ma io giocavo con la Svizzera! Ne ho parato uno anche a Mbappè all’Europeo in un altro momento di grande pressione per entrambi: il rigore è una questione di sensazioni, di attimi in cui devi prendere la decisione. È una sfida mentale, oltre che tecnica".

Il portiere svizzero ha poi parlato di due giocatori, oggi in nerazzurro, che conosceva già prima dell'approdo a Milano: "Thuram tutti l’hanno visto già: ha potenzialità da top mondiale e spero che faccia quel percorso là. Ha un fisico eccezionale unito a tecnica e, soprattutto, intelligenza. Che ti attacchi uno contro uno, che giochi di sponda con Lautaro o si fermi in area, è pericoloso per gli avversari. Anche la mentalità che gli ha dato il padre è importante, ma è pure un bravo ragazzo fuori dal campo, sempre sorridente e positivo. Pavard si inserisce in una grande difesa. A me ha impressionato la sua completezza perché non è solo il difensore che legge la situazione e marca l’uomo, ma riparte con la palla e vede la porta. Sulla sua posizione decide solo l’allenatore, a Monaco era più terzino e adesso magari farà il centrale in un modulo diverso, ma è comunque un bene avere giocatori capaci di fare così tanti ruoli". Vedi anche Inter, sentenza Lautaro: con lui Inzaghi punta al record di derby vinti inter Inter, sentenza Lautaro: con lui Inzaghi punta al record di derby vinti

E proprio su Pavard, che ha voluto fortemente l'Inter in estate, ha poi aggiunto: "Direi che questo è un buon segnale, no? E non mi ha sorpreso. Forse avrei potuto stupirmi della cosa prima di venire qua, ma adesso che ci sono dentro è tutto chiaro: questo è davvero un top club".

Pavard, tra l'altro, si andrà a inserire in un comparto difensivo di valore: "Mi sento protetto e sicuro. Da Bastoni a Darmian si muovono come una cosa sola, sono compatti e bravi nel cercare la posizione. È impressionante anche il loro linguaggio del corpo. È un bel vantaggio per un portiere, poi certo arriveranno tiri in porta e toccherà fare il mio lavoro".

Lavoro che, oltre che in campionato, servirà anche in Champions per difendere i pali nerazzurri e tentare di replicare la grande cavalcata della scorsa stagione: "La Champions è dura per tutti, è unica. Si deve incastrare ogni elemento per andare in fondo: piccoli dettagli, la forma al momento giusto e pure un po’ di fortuna. L’anno scorso l’Inter ha giocato in maniera eccezionale e si è meritata la finale: ripetersi è possibile, perché no?".

E infine, stuzzicato dalla Gazzetta, Sommer ha parlato anche del suo idolo: "Djokovic il più forte di tutti i tempi? Al momento forse sì, ma solo perché si è ritirato Roger. C’è solo un re. Poi Federer io l’ho conosciuto bene, è il mio idolo".

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