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Inter, Marotta: "Altra finale di Champions o seconda stella? Tirerei la monetina..."

L'ad nerazzurro: "Sui calendari affollati serve un confronto Fifa-Uefa, i rischi sono dei club"

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Inter, Marotta: "Altra finale di Champions o seconda stella? Tirerei la monetina..." - foto 1
© Getty Images

"Meglio un'altra finale di Champions o la seconda stella? Bella domanda. La seconda stella rimarrebbe, sarebbe un momento storico. Ma tirerei una monetina se dovessi scegliere tra le due. Magari la finale se vinta? Certamente...". Così l'ad dell'Inter Beppe Marotta nel corso del convegno 'Sport Industry Talk - Innovazione e nuove prospettive'. Sui calendari sempre più fitti: "Ci deve essere un confronto con Fifa e Uefa perché il rischio di impresa è dei club, se si fa male un calciatore i danni sono per i club"

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Questione stadio: "Lo stadio è un asset fondamentale perché dà grande senso di appartenenza oltre che benefici economici. Il discorso stadio deve essere un'attrazione per gli investitori privati. Poi chiedo che intervenga lo stato attraverso il governo per affiancarci. Negli ultimi anni sono stati costruiti ben 153 stadi in Europa, solo uno in Italia". E ancora: "Dobbiamo valorizzare le nostre risorse, intanto con gli stadi di proprietà e poi con i diritti televisivi. Se la Premier League, che non trasmette tutte le partite, incassa 4 miliardi di euro, noi non possiamo essere competitivi. Non è certo un problema di spettacolo che anche noi siamo in grado di garantirlo, come dimostrano i percorsi delle nostre squadre nelle coppe europee. Sul Decreto Crescita, non dimenticherei i nostri "cervelli". Senza aiuti fiscali non potremmo mai riportare in patria, ad esempio, De Zerbi con quello che guadagna. L'equazione chi più spende più vince nel calcio non esiste. Esalto il valore della competenza, soprattutto dei dirigenti. Che possono andare oltre i limiti della finanza".

Tema calendari affollati: ""Barella ha fatto 57 partite di club più quelle della nazionale, lo scorso anno. C'è un logorio psicofisico durante il gioco. Ci deve essere un confronto con Fifa e Uefa per modulare il calendario. Il rischio d'impresa è del club, se si fa male un giocatore lo paghiamo noi. Il caso Eriksen è emblematico. Il confronto serve quanto prima perché va tutto a discapito anche dello spettacolo".

Juve-Inter: "È una prestazione che va annoverata in positivo, dà continuità rispetto al recente passato e tutto questo non può che essere di buon auspicio per continuare in modo positivo e lottare per quello che è un traguardo importante".

Lautaro: "È un ragazzo ancora in crescita e ha margini di miglioramento notevoli anche se ha già dimostrato dal punto di vista statistico di fare il proprio dovere. Ma non dimentichiamo che è anche il nostro capitano e come tale sta riscuotendo consenso da parte dei compagni in un ruolo sicuramente per lui nuovo".

Sul rinnovo e i rinnovi: "Sono contento nel momento in cui la proprietà mi propone il prolungamento, non posso che esserne fiero ed essere riconoscente. La risposta mia e dei miei colleghi come Ausilio e Baccin è stata positiva e di conseguenza siamo contenti di poter lavorare ancora per questi colori e per questa società. Non abbiamo scadenze precise. Esistono due attori, da una parte i giocatori e dall'altra la società, che vogliono entrambi finalizzare in modo positivo questo obiettivo. Quindi direi che se non sarà per la fine del 2023 sarà per l'inizio del 2024".

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