Il francese, arrivato in estate per più di 20 milioni, è ancora oggetto del mistero. A gennaio non potrà nemmeno andare a giocare in prestito, il rilancio dovrà arrivare coi nerazzurri
di RedazioneUn capitale da non svalutare. Andy Diouf dopo 3 mesi e 15 partite rimane un oggetto del mistero per il mondo Inter. Atterrato a Milano negli ultimi giorni di agosto per una cifra intorno ai 23 milioni di euro, il centrocampista classe 2003 ha messo insieme appena 23 minuti sui 1350 a disposizione. Certo, la concorrenza nel centrocampo nerazzurro è altissima (chiedere a Davide Frattesi per informazioni), ma lo scarsissimo utilizzo del francese sa quasi di bocciatura. A maggior ragione sentendo le parole di Cristian Chivu, allenatore che non ha paura di buttare in campo i giovani: "Non lo reputo pronto per il calcio italiano" aveva detto dell'ex Lens. Il romeno aveva giustificato così le difficoltà di Diouf, prospettando però un futuro migliore: "Arriverà il suo momento: si allena bene, ha qualità e grandi margini di miglioramento, soprattutto a livello mentale".
E forse è anche questo passaggio che spiega perché Diouf non sta trovando spazio: deve sbloccarsi a livello mentale. Non un aspetto banale visto l'approccio shock con il mondo Inter: 11 minuti con il Torino, sul 5-0, in cui il francese ha sbagliato ogni pallone toccato (a sua discolpa era arrivato a Milano soltanto 2 giorni prima), e 15 contro la Cremonese, sul 4-0, in cui aveva fatto anche intravedere le sue qualità (risalita del campo palla al piede, dribbling e velocità) prima di regalare il pallone del gol della bandiera agli avversari.
Per ritrovare fiducia però Diouf dovrà giocare. E dovrà farlo con l'Inter visto che per le regole Uefa un calciatore non può giocare con più di due squadre nel corso di una stagione (prima della mezz'ora con l'Inter aveva giocato con il Lens). E pensare che il francese ha caratteristiche uniche tra i centrocampisti a disposizione di Chivu: mancino con grande fisicità (quasi 190 centimetri) unita a strappi e dribbling. Un profilo molto simile, fisicamente e tecnicamente, a quell'Arthur Atta che oggi sta impressionando tutti in Serie A: il centrocampista dell'Udinese ha avuto qualche difficoltà nella sua prima stagione in Italia (0 gol e 0 assist e appena 1245 minuti giocati) e oggi è diventato uno dei migliori calciatori del campionato. Tanto che si dice che anche l'Inter abbia fatto qualche chiamata per informarsi sulla situazione dell'ex Metz. I nerazzurri però il loro "Atta" ce lo avrebbero già, basterebbe un po' di pazienza e crederci un po' di più. Bruciare Diouf, magari con l'arrivo di un altro centrocampista a gennaio, dopo nemmeno 6 mesi sarebbe un vero peccato e un grande spreco.