I nerazzurri ancora ko in uno scontro decisivo: serve più lucidità e freddezza nei momenti clou
di Daniele PezziniL'Inter torna da Riad con una sconfitta bruciante, che fa male all'umore e che consolida un trend negativo. Il ko contro il Bologna nella semifinale della Supercoppa italiana, anche se si trattava di una sfida a eliminazione diretta, segna l'ennesimo passo falso dei nerazzurri in un big match all'interno di una stagione in cui le partite più importanti, i confronti con le big d'Italia e d'Europa, continuano a far tremare le gambe.
I ragazzi di Chivu sono partiti a razzo, ma poi hanno lasciato l'iniziativa a quelli di Italiano piuttosto in fretta, soffrendo parecchio per larghi tratti del primo tempo. Nella ripresa hanno provato a imprimere un'accelerata, hanno sprecato parecchio, ma in generale hanno faticato a creare occasioni pulite con l'efficacia e la continuità viste tante volte in Serie A e in Champions. La sconfitta ai rigori col Bologna va così a sommarsi a quelle con Juventus, Napoli, Milan, Atletico Madrid e Liverpool. Tutte partite in cui l'Inter non ha demeritato sul piano del gioco, ma in cui è sempre mancata lucidità e freddezza nei momenti clou.
Tra questi si può certamente annoverare quello dei calci di rigore, calciati malissimo da Barella, Bastoni e Bonny, altro elemento di riflessione visto che è la terza lotteria consecutiva persa dopo quella con la Lazio dei quarti di Coppa Italia 2018/19 e quella con l'Atletico negli ottavi della Champions 2023/24.
La stagione è ancora lunghissima, ci sono diversi obiettivi in palio e disperarsi per quello forse meno prestigioso ha poco senso. Tuttavia sarà importante trarne una lezione e tentare di invertire rapidamente questa tendenza di risultati negativi. Le chance di farlo non mancheranno, visto che il 28 dicembre ci sarà Atalanta-Inter, poi la rivincita proprio col Bologna il 4 gennaio e soprattutto Inter-Napoli l'11, a questo punto vero e proprio banco di prova per i nerazzurri, che devono capire una volta per tutte cosa vogliono fare da grandi.