LE SFIDE DI INZAGHI

Inter, Bologna nel mirino prima dell'esodo dei nazionali e di un mese di fuoco

Dopo la gara contro l'ex Thiago Motta, i nerazzurri vedranno partire 15 elementi della rosa per gli impegni in giro per il mondo

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E' la squadra che, teoricamente, può gestire il turnover con grande serenità, visto che la coppia Ausilio-Marotta ha dotato Inzaghi di una rosa quasi doppia, con tutti giocatori all'altezza di affrontare campionato e Champions dosando le forze senza impoverire la qualità della formazione. In realtà, però, l'infortunio di Arnautovic complica i piani, perlomeno in attacco. La coppia Lautaro-Thuram ha trovato un'intesa perfetta quasi all'istante ma non si può pretendere dai due una presenza costante. Sanchez ha dimostrato, quando è stato chiamato in causa, di poter dare ancora il suo contributo, ed è possibile che possa concedere un po' di respiro a Thuram contro il Bologna, ma non c'è dubbio che davanti la coperta sia un po' corta.

Dopo la partita contro la squadra di Thiago Motta, uno degli eroi del triplete e tra i candidati per il post Inzaghi quando, soltanto sei mesi fa, Simone era nel mirino della critica prima di arrivare a un passo dalla conquista della Champions, l'Inter vedrà l'esodo di 15 suoi giocatori verso le rispettive Nazionali. Un esodo da ponte pasquale. Se ne andranno Acerbi, Barella, Bastoni, Darmian, Dimarco e, se sarà completamente recuperato Frattesi, Asllani, Calhanoglu, De Vrij, Dumfries, Lautaro, Pavard, Sanchez, Sommer, Thuram.

Per fortuna di Inzaghi Mkhitaryan ha deciso di dire addio alla sua Nazionale, l'Armenia, Cuadrado è impegnato nel pieno recupero e non risponderà alla chiamata della Colombia e Klaassen non è particolarmente gradito, al momento, a Koeman, all'ennesimo ritorno sulla panchina dell'Olanda. Non si sa bene che tipo di lavoro possa fare lo staff tecnico nerazzurro con i superstiti per preparare un mese non proprio tranquillo. Dopo la sosta c'è il Toro in trasferta, poi il Salisburgo in casa, il ritorno di Mou e Lukaku a San Siro, la trasferta a Bergamo con l'Atalanta e quella in Austria contro la squadra di Struber, con la grande opportunità di chiudere il discorso qualificazione agli ottavi.

Insomma, le rose, anche qualitativamente elevate, devono sempre fare i conti con un calcio che spreme i giocatori come limoni e gli allenatori sono sempre più gestori. Per questo il video sta sostituendo sempre di più la preparazione tattica sul campo. E per questo chi può dosare al meglio le forze e ha un gioco già collaudato, alla fine, ha un'importante arma in più da giocarsi. 

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