Il 5-0 rifilato al Toro nella prima giornata di campionato può diventare il simbolo di un nuovo inizio
di Daniele Pezzini© Getty Images
Da un 5-0 a un altro: un parallelismo chiaramente forzato ma che sembra quasi essere stato messo lì volutamente, a simboleggiare un nuovo inizio per l'Inter. Quello di San Siro contro il Torino è stato un esordio in Serie A da sogno per Cristian Chivu, che ha scelto di ripartire dalle fondamenta del 3-5-2 e da quelle certezze che la finale di Monaco (e in parte anche il Mondiale per Club) sembravano aver scalfito.
Niente di tutto ciò, anzi. La squadra è ripartita con quell'atteggiamento ultra aggressivo e quella voglia di dominare il gioco che avevano caratterizzato alcune delle serate migliori dell'era Inzaghi, uomini e movimenti ormai più che collaudati hanno fatto il resto. La ThuLa si è confermata una garanzia, il pacchetto arretrato non ha dato nessun segnale di scricchiolio e il solo nuovo innesto in campo dal 1', Sucic, è sembrato ampiamente a suo agio anche davanti al pubblico del "Meazza", dimostrando personalità, qualità e mettendo a referto anche il suo primo assist. A completare il quadro, anche il primo gol nerazzurro di Bonny, a pochi minuti dall'ingresso in campo per un applauditissimo Thuram.
Difficile, se non impossibile, dunque trovare qualche nota stonata in questo debutto stagionale dell'Inter, che con la manita rifilata ai granata non solo è tornata a convincere se stessa del proprio potenziale, se mai ce ne fosse stato bisogno, ma ha anche mandato un chiaro messaggio alle rivali per il titolo, Napoli in testa.
Detto tutto ciò, va comunque sottolineato che nel calcio molto spesso il buongiorno non si vede dal mattino. La storia della Serie A è piena di esordi mirabolanti poi sprofondati in stagioni maledette e il compito di Chivu sarà proprio quello di tenere la barra dritta e provare a mantenere la stessa energia anche contro avversarie più probanti (la Juve ad esempio è tra due giornate), anche quando gli impegni aumenteranno. Il bello comincerà a breve.