Logo SportMediaset

Seguici anche su

VERSO INTER-MILAN

Chivu, il 22 aprile e un tabù che per l'Inter è arrivato il momento di sfatare: quanto pesa questo derby!

Dal giorno della seconda stella solo delusioni per i nerazzurri contro il Milan. Ma anche con Juve e Napoli...

di Pepe Ferrario
19 Nov 2025 - 12:29

Cristian Chivu e un 'tabù' da sfatare: dal giorno più bello e glorioso della storia recente dell'Inter, il 22 aprile 2024 dello 'scudetto in faccia' quando il 2-1 nel derby firmato Acerbi-Thuram cucì sulle maglie nerazzurre la seconda stella, i successivi scontri diretti con i rossoneri (ma allargando il discorso, anche quelli contro Juve e Napoli) sono stati infatti molto avari di soddisfazioni. Anzi, diciamola tutta, sono stati decisamente amari e deludenti.  In tutto, da quel giorno, si contano infatti 5 derby, 3 incroci con la Juve e altrettanti con il Napoli e il bilancio è alquanto negativo: 6 sconfitte e 5 pareggi, 24 gol subiti e 15 fatti. Zero vittorie, ko rocamboleschi e pareggi altrettanto segnanti.

Con il Milan si parte dalla sconfitta del 22 settembre 2024 e si prosegue con la successiva del 6 gennaio 2025: la prima in campionato, tanto inattesa quanto assolutamente meritata, firmata nel finale dal colpo di testa di Gabbia, la seconda nella finale di Supercoppa a Riad, con la pazzesca rimonta rossonera, dal 2-0 di inizio secondo tempo al 3-2 arrivato in pieno recupero col tocco sotto-porta di Abraham. A seguire il pareggio del 22 febbraio 2025, un punticino riacciuffato questa volta in extremis dai nerazzurri con De Vrij, al termine di un derby questa volta sicuramente sfortunato per i nerazzurri, a dispetto di quanto potrebbe invece suggerire il tabellino. Infine il doppio scontro in Coppa Italia di aprile: 1-1 all'andata, partita bruttina ed equilibrata, 3-0 per i rossoneri il ritorno, black-out totale della squadra di Inzaghi, stanca, appannata e avviata verso uno spiacevole finale di stagione.

Nel computo degli scontri diretti, si diceva, mettiamoci poi anche quelli con Juve e Napoli. Con i bianconeri un pareggio e due sconfitte: da psico-analisi il 4-4 del 27 ottobre 2024, quello della rimonta firmata da Yildiz in coda a una partita dominata dall'Inter, vittima di uno di quegli improvvisi e inspiegabili momenti di buio che hanno caratterizzato l'ultimo anno di Simone Inzaghi. A questa delusione si aggiungono poi i due successivi ko: quello deciso da Conceicao il 16 febbraio 2025 e l'ultimo, il 13 settembre scorso. Ancora fresco il ricordo per i tifosi nerazzurri di un match dominato fino a dieci minuti dal termine e gettato via inopinatamente, con tanto di super-beffa finale (il gol di Adzic nel recupero) e polemiche annesse (presunto fallo del Thuram juventino ai danni di Bonny nell'azione del 4-3 finale).

Non meno sportivamente drammatici gli incroci con il Napoli di Conte: due pareggi per 1-1 nel campionato scorso che a conti fatti hanno deciso l'assegnazione dello scudetto e il 3-1 di un mese fa che ha alzato un polverone di polemiche. Il pari di San Siro del 10 novembre 2025 lo si ricorda per il rigore calciato sul palo da Calhanoglu, in primis perché negò all'Inter la vittoria, a seguire per le furenti polemiche innescaste dai "retropensieri" contiani. Il successivo pareggio, con il gol messo a segno all'87esimo da Billing il primo marzo 2025, contribuì invece a scucire lo scudetto dal petto nerazzurro. E' storia infine recentissima il 3-1 al Maradona dello scorso 25 ottobre, con il rigore fischiato dall'arbitro Mariani su indicazione dell'assistente Bindoniche resta uno degli episodi più inspiegabili dell'epoca Var.

Ma tant'è, ormai tutto questo è storia. Una storia, di cui Chivu ha ora la possibilità di scrivere un nuovo capitolo. Per sfatare un tabù. Meglio, una piccola maledizione.