Il centrocampista azzurro è tornato sulla debacle di Monaco: "Purtroppo è andata così. Abbiamo battuto Bayern e Barça: deve darci forza"
Una sconfitta che non si può cancellare. È passato quasi un mese dallo storico 5-0 inflitto dal Psg all'Inter in finale di Champions League e, nonostante le settimane trascorse e il Mondiale per Club in corso, le ferite non sembrano essersi ancora rimarginate. O almeno così fa trasparire Nicolò Barella, uno dei nerazzurri travolti dall'ondata parigina, nell'anteprima di un'intervista rilasciata ai microfoni di Dazn. Al centrocampista della nazionale è stato chiesto se, a distanza di tempo, si fosse dato una spiegazione per il crollo di Monaco: "Diciamo che una risposta non ce l'ho e una spiegazione probabilmente non c'è, un insieme di tanti fattori. Faccio fatica a dire perché", inizia a spigare l'ex Cagliari.
Una risposta che, apparentemente, non sarebbe stata trovata neanche in seguito a colloqui e analisi all'interno dello spogliatoio: "Abbiamo cercato anche di parlarci, per confrontarci tra più grandi, non per avere un colpevole ma per capire le sensazioni di ognuno di noi. Ed erano tante e diverse quindi vuol dire che c'erano tanti elementi. Però il calcio è così, può succedere di avere una giornata storta. Purtroppo è arrivata in finale e questo è il dispiacere più grande".
Barella ci tiene a sottolineare come il percorso europeo dei nerazzurri non possa ridursi alla sconfitta, se pur terribile, in finale e che, come accaduto dopo la sconfitta a Istanbul con il City questa debba dare consapevolezza: "Mi tengo il percorso fatto. Abbiamo perso contro la squadra più forte del mondo, il Psg, ma ne abbiamo battute altre due fortissime come Bayern e Barcellona. Mi tengo il percorso, l'esperienza e quello che posso fare è cercare ora di dare il meglio che posso per aiutare i miei compagni, la società, e il mister che con il suo staff si sono presentati in maniera incredibile, e cercare di fare del mio meglio.