ADDIO A O REI

Giuseppe Ottina, l'allenatore italiano che scoprì Pelé a 14 anni

Riconobbe il suo talento al Santos mentre faceva il raccattapalle, ma non riuscì ad allenarlo perché fu esonerato prima

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Giuseppe Ottina, l'allenatore italiano che scoprì Pelé a 14 anni - foto 1
© Foto: proprietà di Vittorio Cornacchia

Nel giorno della morte di Pelé c'è una storia tutta "italiana" che svela gli albori di "O Rei". Pelé è diventato infatti Pelé grazie a un tecnico nostrano: Giuseppe Ottina. Nato nel 1912, Ottina durante la Seconda Guerra Mondiale finì prigioniero degli inglesi e da loro imparò ad amare il gioco del calcio. Una passione che dopo il conflitto mise a frutto emigrando in Brasile e facendosi apprezzare per le sue conoscenze tecniche "innovative" alla guida di alcune squadre minori. Caratteristiche che nel '54 lo portarono a fare il salto di qualità alla guida del Santos. Ed è proprio qui, con l'obiettivo di valorizzare i giovani, che Ottina scoprì prima il 17enne Josè Macia "Pepe" e poi Pelé, scovato a 14 anni mentre faceva il raccattapalle e deliziava il pubblico con numeri pazzeschi a bordocampo.

Ammaliato dal talento del ragazzino, Ottina convinse il Santos a ingaggiare il giovane talento, ma non riuscì mai ad allenarlo perché venne esonerato quasi subito a causa di alcuni risultati deludenti. Rientrato in Italia, Ottina rimase molto legato a "O Rei" e lo rivide nel 1961, quando il Santos andò in Piemonte per una tournèe. In quell'occasione Ottina gli fece da interprete a Torino, facendogli visitare musei e monumenti e in cambio ricevette dal fenomeno brasiliano dei biglietti omaggio per tutte le partite amichevoli del suo Santos in giro per l'Italia. Un modo per ringraziarlo continuando a deliziarlo con le sue giocate. 

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