Il gol di Ferguson ha deciso la sfida di qualificazione ai mondiali tra Irlanda e Armenia
Se l'inizio di stagione della Roma può dirsi soddisfacente, quello di Evan Ferguson è ancora tutto da decifrare. L'attaccante giallorosso, come nel caso del dottor Jackill e del signor Hyde, sembra sdoppiare la sua personalità nelle partite giocate con la Roma e con l'Irlanda: implacabile con la nazionale (3 gol nelle ultime 4 partite giocate), ma ancora timido e compassato con la maglia giallorossa, con un solo assist messo a referto nella trasferta di Pisa.
Eppure la stagione di Ferguson era iniziata con un ottimo esordio alla prima di campionato contro il Bologna, in cui il numero 11 si era creato più di un'occasione ed era sembrato nel vivo del gioco, al centro della manovra offensiva. Da quel momento in poi, un graduale peggioramento delle prestazioni lo ha portato a essere considerato riserva di un Dovbyk che ha avuto le valigie in mano fino a poche ore prima della chiusura del calciomercato. L'obiettivo, per Ferguson, sarà fare in modo che i gol con l'Irlanda possano dar vita a un effetto catapulta per sbloccarsi anche in Serie A: l'attacco della Roma, Soulé a parte, manca di vitalità e ora come non mai ha bisogno di un'altra figura che spinga la palla in rete con continuità.
Sabato all'Olimpico arriva l'Inter e l'occasione sarà importante. Gasperini dovrebbe schierare Dovbyk dal primo minuto, ma Ferguson avrà la sua fetta di minutaggio per provare a sbloccarsi. La Roma si troverà davanti a una linea difensiva formata da Akanji, Acerbi e Bastoni, e la sensazione è che servirà qualcosa in più di quanto fatto vedere dagli attaccanti giallorossi fino a questo momento. Gasp aspetta Ferguson e sa che a breve potrà riavere al meglio anche Dybala e Bailey: un potenziale terzetto d'attacco che potrebbe dare una marcia in più.