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ct Usa: "Squadra viene prima ma per McKennie porte aperte"

Le porte della nazionale americana sono ancora aperte per Weston McKennie

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Le porte della nazionale americana sono ancora aperte per Weston McKennie dopo che avra' scontato la sospensione decisa dal ct Gregg Berhalter per aver violato i protocolli COVID-19 della squadra. "La squadra viene assolutamente prima di tutto, abbiamo preso una decisione pensando al lavoro che stiamo facendo a lungo termine e non e' stata una decisione facile", ha detto Berhalter alla vigilia della partita di qualificazione ai Mondiali contro l' Honduras. "Fidatevi di me, innumerevoli allenatori si trovano di fronte a decisioni in cui devono eliminare giocatori di talento dalla formazione per un motivo o per l'altro. Ma lo abbiamo fatto per quello che pensiamo sia il bene del gruppo e il bene della squadra", ha aggiunto. La ESPN ha riferito che McKennie ha trascorso una notte fuori dalla bolla dell'hotel COVID-19 della squadra a Nashville, nel Tennessee, e ha anche portato una persona non autorizzata in hotel. Berhalter ha rifiutato di dettagliare le violazioni del centrocampista della Juventus. Il ct degli Stati Uniti, comunque, non ha chiuso le porte della squadra a un ritorno di McKennie. "Non lo escludo per il futuro", ha detto Berhalter. "Le persone commettono errori. Weston si e' scusato con il gruppo. Si e' scusato con me e sono cose che accadono", ha aggiunto. "Credo che il messaggio piu' importante che stiamo trasmettendo, che stiamo cercando di trasmettere, e' che siamo qui in campo per sette giorni e sappiamo che l'intensita' e' incredibile. Sono tre finali in sette giorni e abbiamo bisogno della concentrazione di tutti su cio' che stiamo cercando di realizzare", ha spiegato ancora Berhalter. "Io e Weston abbiamo parlato a lungo, lui e' un ragazzo a cui tengo profondamente. È una parte importante della squadra. E sono sicuro che quando fara' bene tornera'", ha concluso il ct americano.

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