L'INTERVISTA

Conte: "Inter, il mio progetto mai cambiato. Se pensassi ai soldi sarei rimasto. Moratti si è scusato"

L'ex allenatore: "Se c’è qualcosa che non mi convince preferisco non accettare o non continuare"

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Al di là un messaggio social, Antonio Conte non ha mai parlato pubblicamente dopo l'addio all'Inter. Torna a farlo sulle pagine della Gazzetta dello Sport, regalando qualche dettaglio in più sul divorzio col club nerazzurro: "Il mio progetto non è mai cambiato (rispondendo ad una domanda sulle parole di Zhang "avevamo idee diverse", ndr) anche se ha poco senso parlarne ora. Ringrazio presidente, squadra e tifosi e faccio in bocca al lupo a Inzaghi che è bravo e ambizioso augurando al mondo nerazzurro i migliori successi".

Getty Images

Parole distensive che dimostrano come la separazione sia stata meno burrascosa che in occasioni passate, anche se Conte non nasconde il "velo di tristezza e malinconia" che si è venuto a creare: "Fino a pochi giorni fa stavamo festeggiando lo scudetto. Ma questo velo è stato sostituito dalla soddisfazione di incontrare tanti tifosi che per strada mi dimostrano affetto, stima e gratitudine: il loro dispiacere e quel “grazie mister” che mi viene continuamente rivolto, vale per me quanto uno scudetto".

L'allenatore poi risponde a chi giudica il suo stipendio troppo alto, soprattutto viste le difficoltà finanziarie del calcio contemporaneo: "A parte che faccio guadagnare molto di più in cambio ma poi le cifre le fa il mercato. Se pensassi solo ai soldi, in passato sarei rimasto dov'ero accettando compromessi. E invece sono disposto a starmene a casa se non mi convincono".

Conte rivela che Moratti si è scusato dopo il giudizio su un 'mancato attaccamento': "Sorpreso e amareggiato di aver letto quelle parole da un uomo intelligente e appassionato come lui ma ci siamo sentiti e mi ha spiegato cosa pensa davvero. Chiunque mi conosca sa quale attaccamento ho per i colori che rappresento".

Sull'ossessione per la vittoria: "Dovrebbe essere un vanto e un complimento ma c'è chi gioca adombrando una negatività che nn esiste. Chi lavora in un top club, in qualsiasi ruolo, deve dare il massimo sempre e meritarselo. Non gioco per partecipare, gioco per vincere e mi chiamano per questo".

Infine, i complimenti alla Nazionale alla vigilia di Euro 2020: "Mancini sta facendo un grandissimo lavoro, non lo dicono solo i risultati: è riuscito a creare un gruppo convinto, entusiasta, coeso. Un collettivo che ci crede e dà tutto. I 27 risultati utili consecutivi hanno dato sicurezza nei propri mezzi, consapevolezza di essere bravi e di potersela giocare con tutti".

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