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CHAMPIONS LEAGUE

Barcellona, le giocate e i numeri incoronano Yamal sul palcoscenico più importante

Il talento classe 2007 si è confermato il leader tecnico dei blaugrana con una prestazione da fuoriclasse assoluto

di Daniele Pezzini
01 Mag 2025 - 10:56

Quella dello stadio Lluis Companys del Montjuic è stata una serata folle e spettacolare, in cui i tifosi hanno assistito a un match indimenticabile tra Barcellona e Inter. È stata una serata di emozioni forti, di colpi di scena e di giocate incredibili. È stata soprattutto la serata di Lamine Yamal: a neanche 18 anni (li compirà il prossimo 13 luglio) il talento catalano si è preso la squadra sulle spalle, l'ha tirata fuori da una situazione che si era fatta particolarmente ingarbugliata e le ha permesso di tenere aperto qualsiasi scenario in vista della gara di ritorno.

I numeri parlano di un giocatore che ha monopolizzato l'attacco blaugrana: è stato il calciatore che ha tirato di più (6 volte), che ha tentato più cross (10), che ha completato più dribbling (6) e, dato forse più incredibile, è stato il terzo giocatore di movimento per palloni toccati (102), appena 5 in meno di Pedri e 10 in meno di de Jong, sulla carta quelli dai cui piedi dovrebbero transitare tutti i palloni. Insomma, nonostante la posizione defilata a destra Yamal è stato cercato continuamente dai compagni (per avere un confronto, Raphinha dall'altro lato del campo ne ha toccati appena 63) che si sono affidati al suo estro per rimettere a posto le cose dopo l'avvio shock. Ha effettuato 2 tiri in porta, ha colpito 2 traverse, ha completato 46 passaggi su 61 (con una percentuale di successo di poco superiore al 75%) e in tutto questo ha messo a referto lo splendido gol dell'1-2, fondamentale per rimettere in carreggiata la squadra. Come ciliegina sulla torta, il velo per Raphinha prima del definitivo 3-3.

Spesso i numeri sono fuorvianti, ma in questo caso rendono bene l'idea di cosa sia stata la partita del classe 2007: una prova da trascinatore. In un gruppo giovanissimo, il più giovane di tutti è diventato leader, andando ad aggiornare la sua già sconfinata lista di record di precocità. È stato, tanto per citarne qualcuno, il più giovane di sempre ad aver esordito e segnato con la maglia del Barça e della nazionale spagnola, il più giovane di sempre ad aver esordito, segnato e vinto un Europeo, il più giovane di sempre ad aver giocato titolare in Champions League e da mercoledì sera anche il più giovane di sempre a essere andato in gol in una semifinale.

Il Barça è ai suoi piedi, ma anche nel resto d'Europa sono rimasti a bocca aperta: Simone Inzaghi, al termine della partita, ha ammesso che uno così non lo vedeva da anni e anche uno che non si sbottona troppo facilmente come Erling Haaland ha commentato ammirato le sue gesta: "Questo ragazzo è incredibile", ha scritto su Snapchat il bomber del City. Per Marcus Thuram ha prevalso l'orgoglio patriottico e ai francesi di Canal+ ha detto che Lamine è forse il terzo migliore al mondo in questo momento, dietro Mbappé e Dembélé, che comunque a 17 anni non sarebbe poco...

Con un passato già importante alle spalle (100 presenze in maglia Barcellona e 4 trofei conquistati tra club e nazionale) e un futuro ancora tutto da scrivere possiamo certamente dire di essere entrati nell'era di Lamine Yamal. La prossima sfida saranno gli 80.000 del "Meazza", un banco di prova cruciale per lui e per il club blaugrana che ancora insegue il sogno del Triplete.

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