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VERSO PSG-INTER

Inter, Inzaghi: "Sto bene qua, ho tutto per continuare a fare bene. Finale non deve essere un'ossessione"

Il tecnico nerazzurro presenta la finale di Champions League contro il Psg: "Se Pavard sta bene, giocherà"

30 Mag 2025 - 23:58

È rimasto solo il Psg tra l'Inter e la conquista della sua quarta Champions League della storia. Simone Inzaghi, alla seconda finale in tre anni, presenta la finale di Monaco di Baviera, in programma domani sera all'Allianz Arena di Monaco di Baviera. "Sto bene, è una bellissima sensazione. Giocare la finale è un sogno, dopo due anni siamo ancora qua. La finale di due anni fa ci può aiutare nella preparazione, nell'arrivarci nel modo giusto, ma non deve essere un'ossessione - ha detto ai microfoni di Sky Sport -. Aver giocato qua con il Bayern e averlo eliminato ci ha dato spinta anche per il Barcellona. Le finali sono tutte gare a sè, due anni fa non doveva esserci gara con il City, ma non è stato così e meritavamo qualcosa di più. Perché possiamo vincerla? Per il percorso fatto, per quello che abbiamo speso, per quanto la vogliamo. Abbiamo la fortuna di lavorare in una grande società con dei grandi ragazzi. Abbiamo vinto e abbiamo perso ma c'è un grande attaccamento. Futuro? L'unico pensiero è giocare questa partita. Sto bene qui, ho tutto quello che voglio per fare bene e togliermi soddisfazioni qui". Formazione? Se Pavard starà bene, giocherà".

LA CONFERENZA DI INZAGHI
Alla vigila di Istanbul non eravate favoriti. Che Inter hai in questo momento? 
"Di differente rispetto a due anni fa è la preparazione, nel come arrivare alla finale, in questi giorni di vigilia. Ogni partita è storia a sè, abbiamo provato a lavorare su ogni dettaglio. Toccando ferro sono tutti disponibili, quest'anno in 59 gare in tre partite li ho avuti tutti e 23 disponibili come lo sono domani e per l'allenatore è un'ottima cosa".

La Champions League può essere la chiusura perfetta di un ciclo?
"Lunedì o martedì parleremo con il presidente sempre per il bene dell'Inter. Questa finale l'abbiamo ampiamente meritata, dall'esordio a Manchester. Siamo qua con grande merito, sapendo che domani ci manca l'ultimo passo, quello più importante".

Luis Alberto ha detto che sei un allenatore molto sottovalutato. Lo è anche l'Inter?
"Luis Alberto è un grande giocatore che mi ha dato tanto. Io e l'Inter sottovalutati? Non so, questi ragazzi mi hanno dato tanto. Siamo orgogliosi di rappresentare l'Inter in una finale che da giocatore sognavo di giocare ma non ce l'ho fatta e grazie a questi calciatori l'ho già vissuta due volte come allenatore".

Come cambia l'approccio dato che vi considerano alla pari? E quale sarà l'ultima cosa che dirà domani alla squadra?
"Non lo so, dipende da cosa mi dirà il mio cuore, per il resto ogni partita fa storia a sé: in campo non vanno il monte ingaggi o il fatturato, ma giocatori che sanno che dovranno essere molto attenti ai particolari. Sappiamo che le finali si decidono sugli episodi, due anni fa eravamo considerati sfavoriti e il campo ha detto che abbiamo giocato alla pari, che forse avremmo meritato qualcosa in più nonostante avessimo di fronte la squadra più forte al mondo".

Come ha curato il lato psicologico di questa settimana, viste le tante voci e la delusione del campionato?
"Il lato psicologico è importante, abbiamo lavorato nel migliore dei modi, lasciando da parte la delusione. I giocatori sono tutti a disposizione, poi toccherà a me scegliere e ho sempre qualche dubbio come accade in tutte le partite. Ci deve essere la giusta determinazione, non un'ossessione".

Come sta Pavard?
"Pavard sta bene, ha fatto dei buoni allenamenti. Se dopo la rifinitura e il risveglio muscolare starà bene, giocherà. È un giocatore importante per noi, se dimostrerà di essere pienamente recuperato come in questi giorni scenderà in campo".

Rispetto a due anni fa la parola d'ordine è consapevolezza. Ne vuole aggiungere qualcuna?
"Corsa, aggressione, lucidità. Se ne potrebbero aggiungere tantissime, ci vorrà tutto per vincere una partita così, insieme ai dettagli che stiamo cercando di curare nel miglior modo possibile, sapendo che di fronte abbiamo una grandissima squadra con un grandissimo allenatore, che ammiro tanto come tecnico e come persona".

Si può parlare di Inzaghi che ha definito un'era all'Inter. Come la gara di domani sera può cambiare il giudizio?
"Lo sappiamo che domani è importante, nel vincere o perdere c'è tutta la differenza del mondo. Ci siamo già passati, in Champions purtroppo solo nel male: in campionato abbiamo vinto e perso, i ragazzi sanno tutto quello che il calcio ti può dare, ci sono passato anche da calciatore. Domani il desiderio maggiore è regalare ai nostri tifosi una grande soddisfazione, ieri li abbiamo sentiti al centro sportivo e non dimentichiamo il bene che ci hanno fatto. Anche se non fisicamente, domani tutta la Curva Nord sarà con noi, abbiamo iniziato insieme il lavoro a Manchester e vogliamo finirlo insieme qui".

Come stai e cosa chiedi di speciale a te stesso e ai tuoi giocatori?
"Determinazione ma non ossessione, dobbiamo essere liberi di testa, sappiamo come si preparano determinate partite, abbiamo campioni del Mondo, campioni d'Europa. Ci siamo arrivati secondo me nel modo migliore poi domani la partita può essere frutto di episodi e dobbiamo essere bravi a portarli dalla nostra parte".

Dove è il confine tra la tensione per coronare un sogno e la paura di non riuscirci?
"Dobbiamo andare in campo non con l'ossessione ma con la determinazione e la voglia di vincere questa partita sapendo che dall'altra parte c'è una squadra forte, preparata, che come noi vorrà vincere. Ce la giocheremo con le nostre armi come sempre fatto, il percorso fatto ci dà grande fiducia ma grazie a corsa, determinazione e aggressività siamo arrivati fin qui e non vogliamo fermarci. I ragazzi vorranno dare il massimo per questa finale".

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