Spalletti: "A Londra per aprire le porte d'Europa. Ma sarà durissima"

Il tecnico interista: "Guai a giocare per il pareggio. Può essere una notte storica". Perisic: "Presto sarò al top". Asamoah: "Ora abbiamo confidenza con la Champions"

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Quanto è pronta l'Inter per prendersi, magari in anticipo, il pass per gli ottavi di finale di Champions? Lo scopriremo presto, domani sera a Londra contro il temibilissimo Tottenham che ha appena rifilato un clamoroso 3-1 al Chelsea di Sarri; e (anche) contro la statistica personale di Luciano Spalletti che nei suoi precedenti sette impegni europei in Inghilterra (con Roma e lo Zenit) ha infilato sette sconfitte: una rotta che merita di essere invertita. Le parole del tecnico, nella conferenza della vigilia. Al fianco di Spalletti, anche Asamoah e Perisic.

E' la partita più importante della stagione?
L'entusiasmo che ti può dare la qualfiicazione te lo porti dietro nel tempo. E allora sì, è una gara importantissima e faremo di tutto per portarla a compimento nel migliore dei modi.
Cos'è il fascino di Wembley?
Beh, è il monumento del calcio, ma noi veniamo da San Siro, e ogni partita abbiamo 60mila tifosi come minimo. Questo stadio ci affascina, ma non ci può far paura. E' che dovremo fare una partita importante e decisa.
Cosa spera domani?
Che sia una notte da Inter, non si passa da un calciatore solo, e la nostra autostima è cresciuta molto, la concretezza. Ci sono calciatori che possono fare cose importante anche individualmente. Giochiamo contro una squadra molto forte, io ricordo il momento del sorteggio, e che lo ha dimostrato in tante occasioni, l'ultima contro il Chelsea di Sarri. Ma noi siamo l'Inter. Faremo una partita attenta, ordinata per tutti i 90 minuti.
Che allenatore è Pochettino?
Uno molto bravo e molto forte, anche dal punto di vista psicologico. Poi la ruota gira, vediamo cosa viene fuori.
Cosa si aspetta? Passare il turno significa molto per l'Inter.
Il mondo interista aspetta questo momento da tanto tempo, la qualificazione è ancora in ballo e ce la dovremo sudare fino all'ultima goccia. Noi abbiamo la possibilità di giocarci il risultato contro qualsiasi risultato e noi e loro non abbiamo niente da nascondere.
Qualificarsi a discapito di una grande squadra cosa significa per il futuro dell'Inter?
Vuol dire oltrepassare una grande squadra. E darci una convinzione in più per procedere, ma io credo che questa cosa qui sia nella testa, nella mente dei miei giocatori, li ho visti cresciuti. La mentalità vincente è questa, e credo che ce l'abbiamo... Ce la siamo costruita, piano piano. La competitività in allenamento, misurarsi ad alti livelli, i miei stanno diventando tutti titolari, che ci dà sostanza anche a livello futuro.
Può essere una partita che faccia la storia dell'Inter?
Può essere, si gioca in uno dei monumenti del calcio europeo, c'è grande emozione, una intensità particolari, ma noi siamo abituati. La storia europea dice che l'Inter è una delle grandi squadre d'Europa e il termometro ci deve dire che noi siamo così. Se qualche volta non è accaduto è stato come un incidente di percorso, ma la linea della voglia di fare grande calcio è una linea costante.
Le gare europee come questa, che gare sono?
Non deve essere come una partita del girone, ma una partita da dentro e fuori, con questo tipo di atteggiamento. Fin qui siamo stati saldi per arrivare dove vogliamo andare e non dobbiamo cambiare strada.
Due risultati su tre sono a favore dell'Inter.
E a me questo discorso non piace. Non esiste un vantaggio, i giocatori devono pensarla così. Dovremo sudare fino all'ultima goccia, il giorno del sorteggio ci eravamo detti questa cosa e tale rimane, al di là di quello che abbiamo fatto. Se qualche mio calciatore pensa che non sia fondamentale fare risultato domani, è nel posto sbagliato. La qualificazione è nel risultato di domani sera.
Il Tottenham ha maltrattato il Chelsea.
Non è stato proprio così. O meglio: così è stato l'inizio, i primi venti minuti, poi la partita è cambiata e gli avversari hanno un po' sbagliato. Ma è chiaro che il Tottenham ha la sua forza, la sua convinzione. Ma se riesci a fare le cose che a loro danno fastidio, a ribaltare lo scenario che loro si immaginano, la partita ha una storia diversa.
La Juventus nove mesi fa ha vinto qui a Londra contro il Tottenham.
Beh, allora non so come stavano, io so come sta oggi il Totenham e sta benissimo, Pochettino è molto bravo a fare il suo lavoro. Contro il Psva hanno vinto solo all'ultimo, ma potevano fare un risultato clamoroso. Non dobbiamo aspettarli nella nostra metà campo, ci sto male sotto i piedi degli altri.
La pioggia, il campo...
C'è per tutti e due. E non è un problema. Non esiste la paura, c'è solo la voglia di mettere in campo il nostro calcio.
Può esserci qualche variante, visto che i difensori sono contati?
Asamoah e D'Ambrosio saranno della partita, ci può essere qualcosa... Tre-quattro giocatori sono freschi, non hanno giocato contro il Frosinone, e la partita fa passare tutte le fatiche, una partita così cancella la fatica.

Le parole di Perisic: "Non dobbiamo giocare per un punto, un punto che vorrebbe dire qualificazione. Dobbiamo giocare per vincere, questa è la nostra forza, per arrivare fino in fondo. Come sto io rispetto a un anno fa? Beh, non è così, a me non interessano queste cose. A me interessa che l'Inter vinca, poi è vero: dopo il Mondiale ho fatto poco riposo e la preparazione è stata quella che è stata. Ma sto lavorando duro per essere al meglio e presto tornerò. Le qualità da far vedere domani sera? Le qualità collettive, prima di tutto. Io in Inghilterra? Non l'ho mai nascosto, un giorno mi piacerebbe giocare nel campionato inglese, ma oggi penso solo all'Inter. Il futuro è un'altra storia".

Le parole di Asamoah: "Siamo qui per fare la nostra partita, per giocare da Inter contro una grande squadra e saremo all'altezza. Io ho giocato qui, so cosa fanno le squadre come il Tottenham. Però noi siamo cresciuti tanto rispetto alla gara di andata, per molti miei compagni era la prima partita in Champions in carriera. Da allora abbiamo preso fiducia, anche io l'ho presa, nei mesi precedenti non giocavo molto da titolare".

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