Gli uomini di Pochettino sono crollati sul più bello contro la Juventus. Ma non è una novità nella storia degli Spurs
Dominare in lungo e in largo, cadere subito e rialzarsi fino a scappare via e... crollare a pochi passi dal traguardo. Il Tottenham è stato eliminato dalla Champions League fallendo ancora una volta l'appuntamento con la maturazione definitiva. Contro la Juventus, al termine di due sfide giocate ad alto livello, gli Spurs sono inciampati al cospetto della propria storia. La "Spursiness" - come dicono gli inglesi -, la capacità di tradire le proprie ambizioni quando il più sembra ormai fatto: un misto di sfiga e irrimediabile masochismo.
Pochi lo avrebbero detto dopo un'ora di gioco dominante a Wembley, ma il Tottenham lo ha rifatto. Oltre ogni immaginazione di "tafazzismo" gli Spurs dopo aver rimontato a Torino dallo 0-2, hanno rovinato tutto sul più bello. Avanti con Son e in pieno controllo del match, la luce si è spenta concedendo alla Juventus la clamorosa rimonta che vale i quarti di Champions.
Ogni vero tifoso degli Spurs di fatto lo ha sempre temuto perché uscire così è davvero tipico "spursy". Dai tifosi di lungocorso ai più novellini, essere "spursy" significa tradire le ambizioni poi crollare quando il grosso del lavoro è stato messo in cantiere.
Ogni volta è così, in un modo sportivamente tragico ma a suo modo comico. Il Tottenham del resto è condannato alla ineguagliabile capacità di perdere quando la vittoria sembra ormai la cosa più facile da ottenere, quasi un motto che nel corso di 136 anni di storia si è ripetuto con una costanza quasi imbarazzante. Non è un caso che nonostante siano ormai anni che Pochettino detenga miglior attacco e miglior difesa della Premier League, il titolo non sia nemmeno stato sfiorato. E chi subì l'annata "folle" del Leicester di Ranieri crollando proprio una volta arrivato a -2 dalle Foxes? Gli Spurs, ovviamente.
Vediamola così: al solito pub dell'angolo dopo la Juventus i tifosi avranno una storia "spursy" in più da raccontarsi. Una condanna masochista diventata simbolo del club. Tradizione, tutto sommato.