IN BRASILE

Tra Covid, proteste e polemiche parte la Coppa America più complicata di sempre

Dopo essere stata rimandata per la pandemia e aver cambiato sede, la manifestazione sudamericana inizia a Brasilia con la partita tra i padroni di casa e il Venezuela

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E' stata rimandata di un anno per la pandemia mondiale (come l'europeo). Doveva essere ospitata da Colombia e Argentina, poi la prima si è ritirata per i disordini sociali del Paese e la seconda per la drammatica situazione del Covid. Non che il Brasile sia messo meglio con i suoi 1500 morti quotidiani ma, dopo polemiche infinite, è arrivata la decisione della Corte suprema che ha stabilito che le sedi della manifestazione saranno nella nazione guidata dal presidente Bolsonaro, in una competizione complicata anche dall'abbandono dei suoi sponsor storici. 

E poi ci sarebbe anche il campo, con il debutto tra Brasile e Venezuela a Brasilia. La Seleçao di Tite è campione in carica ed è ancora la squadra favorita in un girone che, oltre ai venezuelani, vede anche la presenza di Colombia, Ecuador e Perù. Grande attesa per la selezione di Rueda che può contare sugli "italiani" Ospina, Cuadrado, Zapata e Muriel e che ormai ha detto addio a una bandiera come James Rodriguez. Nell'altro girone c'è l'Argentina, che debutterà contro il Cile. Messi è alla sua sesta Coppa America ed è, molto probabilmente, alla penultima occasione di vincere qualcosa con la sua nazionale dopo aver perso tre finali (tra competizione continentale e mondiale). I cileni, guidati dall'uruguaiano Lasarte, dovrà rinunciare, almeno inizialmente a Sanchez (lesione muscolare) e Vidal, ancora in dubbio per il Covid. Il resto del girone è composto da Bolivia, Paraguay (guidato da uno dei tanti allievi di Bielsa Eduardo Berizzo) e l'Uruguay del Maestro Tabarez.

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