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Premier League, solo 0-0 per il Chelsea col Southampton. Lo United passa con Lukaku e Rashford

I Red Devils superano il Newcastle a St.James Park e accorciano su Arsenal e Blues

02 Gen 2019 - 23:45

Fatica ma vince il Manchester United sul campo del Newcastle: decisiva l’intuizione di Solskjaer che al 63’ inserisce Lukaku che poco dopo firma il gol del vantaggio dei Red Devils. Chiude i conti, per il 2-0 definitivo, Rashford. Pogba e compagni approfittano dell’inaspettato 0-0 casalingo del Chelsea di Sarri col Southampton: sterile il gran possesso palla dei Blues, che lamentano un gol annullato a Morata per una posizione dubbia di fuorigioco.

BOURNEMOUTH-WATFORD 3-3
Partita pazzesca nella prima frazione fra Bournemouth e Watford, iniziata con 15’ di ritardo per un piccolo incendio scoppiato all’esterno dello stadio, per fortuna senza conseguenze. Al quarto d’ora Watford avanti con una schiacciata di testa di Deeney al termine di una stupenda azione corale. Lo stesso numero 9 si ripete dodici minuti dopo per il quinto sigillo stagionale, ma è dal 34’ che al Vitality Stadium non c’è spazio per rifiatare: accorcia, infatti, le distanze Ake, bravo nel tapin di testa dopo un miracolo di Foster; pareggia Wilson, sempre in gioco aereo, al 37’; dormita difensiva dei padroni di casa due minuti più tardi della quale approfitta Sema; ma passano pochi secondi e ancora il Bournemouth va a segno con il quinto gol in stagione di Fraser. Troppe emozioni nei primi 45’, poche nella ripresa, quando è comunque il Bournemouth a meritare la vittoria, ma sia sul colpo di testa di Fraser, sia sulla conclusione di King, Foster dice no dimostrandosi il migliore in campo.

CHELSEA-SOUTHAMPTON 0-0
Parte forte il Chelsea a Stamford Bridge, ispirato da un Hazard parecchio in palla. E’ proprio il belga il protagonista dell’occasione più importante per i Blues quando, al 34’, colpisce in pieno il volto di Gunn con un bolide da ottima posizione. Padroni di casa che dominano la prima frazione ma non trovano la via della rete e, anzi, devono fare a meno di Willian, uscito malconcio da uno scontro con Yoshida, sostituito da Loftus-Cheek. Non cambia il copione nella ripresa, quando Sarri butta nella mischia Cesc Fabregas, ormai dato per certo partente per accasarsi alla corte di Henry al Monaco. E’ però proprio lo spagnolo a entrare nell’azione che porta al gol di Morata al 70’, annullato per un dubbio offside dall’arbitro Moss. Il possesso degli uomini di Sarri è costante, ma le conclusioni continuano a latitare per i Blues con il cronometro che viaggia inesorabilmente verso il 95’ quando, dopo un paio di occasioni capitate sui piedi di Alonso, il direttore di gara decreta la fine dell’incontro per un Chelsea che vede assottigliarsi il vantaggio su Arsenal e Manchester United nella lotta al quarto posto.

HUDDERSFIELD-BURNLEY 1-2
Match delicatissimo per Huddersfield e Burnley, con i padroni di casa reduci da sette k.o. consecutivi. Ma sono proprio i Terriers a passare meritatamente in vantaggio con Mounie, abile a sfruttare un cross di Mbenza dalla sinistra. Primo sigillo quest’anno per l’attaccante classe ’94 del Benin, che non segnava dallo scorso 7 aprile. Dura però soli sette minuti il vantaggio dell’Huddersfield: al 40’ McNeil lavora bene un pallone sul lato sinistro dell’area di rigore e serve a centroarea Wood, per il quale è un gioco da ragazzi depositare in rete. Un incubo, Wood, per i Terriers: sono 7 le reti messe a segno contro la squadra del West Yorkshire. Sulla quale piove poi sul bagnato alla fine della prima frazione, quando Schindler pecca di ingenuità e si becca il secondo giallo lasciando i suoi compagni in dieci per tutta la ripresa. Un handicap che l’Huddersfield paga a caro prezzo al 73’: contropiede del Burnley che, dopo una serie di passaggi indisturbati, trova Barnes libero di siglare il 2-1 ospite. Burnley che meriterebbe di vedersi assegnato anche un calcio di rigore per un fallo di mano parso evidente in area Huddersfield. Finale anche per questo incandescente, con l’espulsione di Brady per il Burnley, ma ospiti che strappano i tre punti e condannano i Terriers a un ultimo posto sempre più in solitaria.

WEST HAM-BRIGHTON 2-2

Prima frazione deludente al London Stadium, con il solo Arnautovic a tentare di rompere l’equilibrio fra West Ham e Brighton. Ripresa sicuramente più frizzante, aperta da un’azione in solitaria dell’ex Lazio Felipe Anderson, sfortunato nella conclusione che lambisce il palo a Button battuto. La risposta del Brighton è però letale: al 57’ corner dalla sinistra, Fabianski respinge corto e Stephens calcia a rete in ottima coordinazione per l’1-0 ospite. Il West Ham accusa il colpo e due minuti dopo capitola nuovamente: ancora corner dalla destra, ancora Fabianski incerto che stavolta non esce proprio dai pali, per Duffy è un gioco da ragazzi controllare di petto e siglare con l’esterno destro il raddoppio ospite. Brighton che però non fa i conti con Marco Arnautovic. Al 66’ l’ex Inter scatta sul filo del fuorigioco, difende benissimo il pallone col corpo e batte Button. Passano, anche qui, solo due minuti e ancora Arnautovic, appena nominato calciatore austriaco del 2018, sfrutta una bella iniziativa di Antonio per concludere all’incrocio e siglare il 2-2. E’ il risultato con il quale termina l’incontro al London Stadium, con un pari che alla fine accontenta tutti.

WOLVERHAMPTON-CRYSTAL PALACE 0-2

Sono l’occasione sprecata di testa da Doherty al 36’ e il tentativo che Costa si vede murato al 47’ le uniche vere emozioni a marchio Wolves dei primi 45’ al Molineux Stadium. Nella ripresa, tuttavia, alla prima vera azione d’attacco del Palace gli ospiti vanno in goal: tiro-cross di Van Aanholt, aggancio in area (in posizione dubbia) di Ayew e piattone di sinistro a battere Patricio per l’1-0 del Crystal Palace all’83’, con l’esultanza in lacrime per il ghanese, autore di una stagione fin qui sicuramente deludente. I Wolves non sono in partita e al 95’ subiscono il definitivo 0-2 con il rigore di Milivojevic. Altra vittoria in trasferta per il Crystal Palace, dopo il clamoroso 0-1 rifilato al Manchester City.

NEWCASTLE-MANCHESTER UTD 0-2

Match clou della serata al St James’s Park, dove il Newcastle, nobile decaduta del calcio inglese che si affida a Rafa Benitez per tornare grande, ospita il Mancherster United di Pogba e Solskjaer, con quest’ultimo che in panchina ritrova Alexis Sanchez. Prima frazione a tinte Red Devils, con il francese ex Juve che più volte prova a dialogare con Martial e Rashford senza però trovare mai davvero l’occasione giusta per spaventare Dubravka. Sono così i contropiedi dei Magpies e orchestrati da Atsu ad animare il pubblico bianconero, disinnescati non senza troppi patemi dalla difesa dello United. Nella ripresa la musica non sembra cambiare, con il Manchester ancora troppo lento per rompere le catene allestite dai padroni di casa. Ma al 63’ Solskjaer dimostra di meritare la prestigiosa panchina affidatagli dalla proprietà dello United per il post-Mourinho: fuori Martial e Mata, dentro Lukaku e Sanchez. Proprio l’attaccante belga, a una manciata di secondi dal suo ingresso in campo, raccoglie una respinta troppo corta di Dubravka su punizione di Rashford e sigla il vantaggio ospite. E sono proprio Lukaku e Sanchez, neoentrati, a confezionare in contropiede il raddoppio di Rashford, con l’assist del cileno per l’inglese che sigla il raddoppio. In pieno recupero, Pogba, evanescente, sciupa il contropiede ispirato da Sanchez con una conclusione a lato a Dubravka battuto. United, alla quarta vittoria consecutiva, a sei punti dal Chelsea di Sarri.

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