Mainz, Muller cambia il calcio

A vent'anni di distanza dalla "sentenza Bosman" il calcio rischia un'altra svolta epocale

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Venti anni dopo la "sentenza Bosman" il calcio rischia una nuova svolta epocale. In Germania, una sentenza del giudice del lavoro Ruth Lippa ha dato ragione all'ex portiere del Mainz, Heinz Müller, che pretendeva dalla società tedesca il rinnovo a tempo indeterminato dopo i due anni alle dipendenze biancorosse, come ogni altro lavoratore. Per il giudice i calciatori sono uguali agli altri lavoratori e quindi la scadenza del contratto non è valida.

Se il mondo del calcio non trema, poco ci manca. Secondo il giudice Lippa, i calciatori vanno considerati come gli altri lavoratori e hanno quindi diritto, dopo due anni di lavoro, a un contratto a tempo indeterminato. La scadenza del contratto tra Muller e il Mainz dunque non può ritenersi valida.

Ovviamente sorpreso il proprietario del Mainz, nonché vicepresidente della DFB, Harald Strutz: "E' una sentenza unica nel suo genere dopo anni di processi con verdetto opposto. Faremo ricorso - ha assicurato - e se ci dovessero dare torto il calcio subirebbe una svolta epocale. Le società dovrebbero pagare gli stipendi a decine e decine di giocatori fino alla pensione". Dello stesso parere l'avvocato del Mainz, Schickhardt: "Effettivamente questa sentenza metterebbe in ginocchio molti club, ma il calcio non è paragonabile agli altri lavori. Il giudice non ne ha tenuto conto".

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