Come le Foxes di Ranieri anche Blackburn, Montpellier e l'indimenticato Verona di Bagnoli
Da un piede e mezzo in Championship nella primavera 2015 al titolo di Premier League a maggio 2016. Claudio Ranieri e i ragazzi del Leicester hanno scritto il loro pezzo personale di storia firmando un capitolo raro nel calcio, quasi unico in quello moderno. La chiamano Cenerentola anche se di povertà intorno alle Foxes ce n'è ben poca, ma quello che il Leicester è riuscito a conquistare ha tutti gli altri connotati della favola. Partire con almeno 7-8, a essere buoni, squadre più attrezzate alla vigilia del campionato e arrivare al nastro del traguardo per primi, davanti a tutti e con un certo margine, è qualcosa di magico. Quasi miracoloso considerando che Ranieri, reduce dall'esperienza negativa come ct della Grecia, era considerato dai bookmakers come il favorito a essere il primo esonerato in stagione. Gli stessi bookmakers sbancati dai tifosi più fedeli alle Foxes. Quello del Leicester non è un caso unico nella storia del calcio, ma è raro e sempre meno probabile in un calcio governato da soldi e sceicchi. Spulciando negli archivi di mezza Europa però qualche sorellastra la si può trovare.
Andando indietro con le stagioni ma restando in Inghilterra, il Leicester da quando è stata fondata la Premier League nel 1992-93 è la sesta squadra diversa a vincere il titolo. L'unica impresa simile però riporta ai Blackburn Rovers di Kenny Dalglish che, nel 1995 e a seguito di investimenti importanti, riuscì a trionfare in campionato 81 anni dopo l'ultima volta trascinati dai gol di Alan Shearer. Volando fino al 1978, invece, c'è la storia unica nel suo caso del Nottingham Forrest che vinse il titolo dopo essere stato promosso dalla Second Division. Quella squadra vinse poi due Coppa Campioni consecutive restando l'unica ancora oggi ad avere più coppe dalle grandi orecchie in bacheca che titoli nazionali.
Qualche "Cenerentola" però l'abbiamo avuta anche in Italia. Se gli scudetti di Lazio e Roma, così come quello del Napoli di Maradona, sono più rari rispetto alle tre sorelle Juventus, Milan e Inter, anche la Serie A ha la sua favola col lieto fine. E' il Verona di Bagnoli che nel 1985 vinse lo scudetto davanti a Torino, Inter, Sampdoria, Milan e Juventus con i gol di Nanu Galderisi e le parate di Garella. Agli ordini del "mago della Bovisa" c'erano anche stelle come Briegel ed Elkjaer che portarono una città di poco più piccola di Leicester sulla cima d'Italia. Nel 1970, invece, toccò al Cagliari guidato da Scopigno conquistare quello che ancora oggi rimane l'unico scudetto.
Ogni grande campionato però ha il suo Davide eroico contro il rispettivo Golia. Anche in tempi più recenti rispetto al nostro campionato. La Ligue 1 in questo senso è la più fresca di tutte e dopo il dominio del Lione con sette scudetti consecutivi, prima il Lilla (2011) dopo cinquantaquattro anni e poi il Montpellier (2012) agli inizi dello strapotere del Psg, sono riusciti a coronare un sogno inaspettato come il Lens nel 1998.
Volando in Germania si deve tornare indietro fino al 2009 e al Meisterschale del Wolfsburg quando ancora non era una realtà consolidata in Europa che, guidata da Magath con Zaccardo e Barzagli in rosa oltre al giovane Edin Dzeko, distanziò il Bayern Monaco campione uscente. Nel 2000, siamo in Spagna, toccò al Deportivo La Coruna conquistare a sorpresa il primo (e unico) titolo della Liga mentre in Olanda tra uno scudetto dell'Ajax e uno del PSV, c'è stato spazio per il Twente di Erschede nel 2010.