Ventura, chi si rivede: "Insigne la Svezia, ci sono molte cose. Presto le dirò"

L'ex ct: "Adesso non posso, un giorno spiegherò cosa c'è stato dietro questa terribile esperienza"

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Toh, chi si rivede! O meglio: si (ri)sente. Gian Piero Ventura, ai microfoni di Radio Kiss Kiss: la voglia di parlare gli è rimasta, quella di affrontare argomenti che scottano pure. Ovvero: Italia-Svezia e quell'irrisolto caso-Insigne, rinunciare a lui era stato considerato un "suicidio" sportivo. La domanda: se tornasse indietro, farebbe giocare Insigne contro la Svezia? "Non vedo l'ora di poter parlare, appena potrò dirò tutta la verità".

Ora no, non può. Ventura è ancora sotto contratto con la Federcalcio: da dipendente è come minimo inopportuno affrontare certi argomenti. Il suo contratto è anche di lunga scadenza (2020), ma è verosimile che al termine di questa stagione Ventura trovi una panchina di Serie A o B.
"Sicuramente -dice l'ex l'ex riferendosi al Mondiale smarrito- ci sono grandi responsabilità, ma ci sono anche cose che non si sanno. Ora non posso, ma appena potrò risponderò a questa domanda. Ho solo voglia di tornare a lavorare sul campo dopo questa terribile esperienza".

Poi le sue parole su Champions e scudetto. "La Roma ha fatto un'impresa che pochi si aspettavano, forse solo Di Francesco e i suoi giocatori ci credevano e se la sono meritata sul campo. Ora devono puntare alla finale di Kiev, hanno il dovere di farlo. L'eliminazione della Juve? Resta la grandissima partita che ha fatto e che forse ha una valenza superiore a quella della Roma, poi tutto quello che è successo dopo sul campo fa parte del calcio, è un peccato, sarebbe stato giusto che la Juventus avesse avuto la possibilità di giocarsi i supplementari. Non aveva sbagliato niente fino al momento del rigore".

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