L'INTERVISTA

Nainggolan e l'addio all'Inter: "Conte era malato di me, non mi aspettavo la cessione"

Il centrocampista del Cagliari ai microfoni di Dazn: "Marotta non mi ha nemmeno parlato"

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Ai microfoni di Dazn, Radja Nainggolan è tornato a parlare dell'addio in estate all'Inter dopo appena una stagione. "Non me l'aspettavo. Marotta non mi è mai venuto a parlare, non me l'hanno mai detto - ha spiegato il centrocampista del Cagliari - . Un giorno Conte mi ha chiamato da parte e mi ha detto che lui era malato per me, però il club aveva preso una decisione che lui aveva condiviso e me lo ha detto dal primo giorno".

Nella sua Sardegna, il Ninja ha definitivamente ritrovato se stesso dopo la difficile stagione all'Inter, conclusasi con un divorzio traumatico. Anche se si è allenato con lui poche settimane, l'impressione di Conte è ottima. "Di lui ho visto subito le sue idee: era molto chiaro, diretto, quando le cose non gli andavano bene te lo diceva. Io apprezzo più l'uomo che mi dice le cose subito, quindi sono stato molto tranquillo. Ho detto a Conte che non c'era problema e che avremmo visto come sarebbe andata a finire, perché avevo voglia di dimostrare". Per Radja è stato un fulmine a ciel sereno, anche perché l'Inter è andata in Champions League grazie a un suo gol all'ultima giornata contro l'Empoli. Una rete pesantissima, decisiva, ma che non è stata accompagnata dall'esultanza che tutti si sarebbero aspettati. "E' stata un'esultanza un po' leggera. Non era polemica. La gente pensa fosse polemica: ero molto contento ma era più un sospiro di sollievo. Ho provato delle emozioni più di sofferenza che di gioia".

Le strade con l'amico Barella si sono solo incrociate e subito divise. "Mi sarebbe piaciuto giocare con lui perché credo che diventerà davvero forte. Deve fare un po' di esperienza a livello internazionale ma è normale. Non ha una sola qualità, ne ha tante e tutte sopra la media. Migliorando può diventare un giocatore importante".

Sulla scelta di tornare a Cagliari. “Sono di parola. Ho parlato con Tommaso Giulini, lui mi diceva di volermi tra uno o due anni, e invece sono tornato subito. Poi i problemi personali, le notizie che si sanno... Bisogna essere uomini oltre che pensare alla propria carriera”.

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