Rotondo e spettacolare 3-0 della capolista al Rigamonti, salentini a -3 dopo la vittoria di Perugia, rosanero fermati dal Padova sull'1-1
Il Brescia regola la Salernitana e vince per 3-0 (gol di Tremolada, Torregrossa e rigore di Donnarumma), confermandosi capolista solitaria della Serie B. Alle sue spalle resta a 3 punti di distacco il Lecce, che fatica ma vince per 2-1 a Perugia (a segno La Mantia e Falco, temporaneo pari umbro di Falzerano). Rallenta il Palermo, costretto all'1-1 casalingo dal Padova (a Trajkovski risponde Pulzetti). Il Pescara fa 0-0 a Carpi.
VERONA-BENEVENTO 0-3
Il Benevento inaugura il lunedì di Pasquetta della Serie B espugnando il Bentegodi, con tre punti che non solo impediscono al Verona il sorpasso, ma permettono anche di allungare nella rincorsa ai playoff, che i campani vogliono affrontare in una posizione di grande vantaggio rispetto alla concorrenza. Gli ospiti mostrano di avere le idee chiare sin da inizio partita: al 13' Armenteros va al tiro con Silvestri che si oppone, sulla sua respinta il sinistro di Ricci finisce clamorosamente fuori. L'Hellas si limita a cercare Pazzini con i lanci lunghi, per il resto sono pochi gli spunti offerti dai ragazzi allenati per un giorno da Carretta (Grosso è squalificato). Il Benevento continua invece a rendersi pericoloso: al 33' arriva il guizzo di Ricci, che si accentra dalla destra ma allarga troppo la conclusione sul secondo palo. Il Verona si vede solo quando Danzi trova Pazzini, che di testa la manda alta, e con un tiro dalla distanza di Lee. Al 45', quindi, succede di tutto: il Verona sfiora il vantaggio su una punizione a due con tiro di Zaccagni sul primo palo, con pallone a lato di poco. Sul ribaltamento di fronte arriva però il vantaggio giallorosso, con Armenteros che controlla male un cross dalla corsia mancina, ma Viola che irrompe sul pallone e segna di sinistro.
Inizia il secondo tempo e subito Coda concede il bis, sfruttando l'assist di testa di Armenteros, una leggerezza dei centrali scaligeri e andando di nuovo a battere Silvestri al 47': il centravanti giallorosso parte in realtà in posizione di fuorigioco, che però l'arbitro Nasca non vede. Il Verona a questo punto prova a reagire, con Vitale che sfiora il gol da calcio di punizione al 53'. Intorno all'ora di gioco ci prova due volte Faraoni (splendido il suo destro a giro al 58', con pallone che sfila di qualche centimetro oltre il secondo palo), quindi è Montipò a togliere dalla testa di Pazzini la palla del possibile 2-1. Nel finale ci provano i neo entrati Di Gaudio e Laribi, Zaccagni sbaglia un clamoroso rigore in movimento e in pieno recupero arriva addirittura il 3-0: Buonaiuto sfida Dawidowicz che lo stende in area, Nasca concede il rigore e il solito Coda lo trasforma. E per lui è la prima tripletta in carriera in Serie B.
PERUGIA-LECCE 1-2
Il Lecce torna a vincere in trasferta dopo oltre 3 mesi e soprattutto resta a 3 punti dal Brescia capolista, mentre il Palermo terzo in classifica è a -3. E per i giallorossi non potrebbe andare meglio di così, con una serie A che sembra avvicinarsi sempre più al termine di una vittoria tutt'altro che banale. Parte infatti meglio il Perugia, con Vigorito che già al 3' viene messo in difficoltà dalla sua difesa con Melchiorri che per poco non ne approfitta. Poi deve superarsi su gran tiro di Verre all'11'. I salentini si rendono pericolosi per la prima volta al 29', con Majer che ci prova da lontano ma alza troppo la mira. Dopo una gran parata di Gabriel su contropiede di Falco e Mancosu, quindi, il Lecce si porta in vantaggio: avviene al 38' grazie a La Mantia, che risolve di testa dopo un insistito possesso palla di Petriccione e Falco dopo un corner per gli ospiti. Già al 44' però arriva il pari del Perugia: Vido serve sulla destra Falzerano, che si accentra e libera un gran sinistro sul palo lontano dove Vigorito non può arrivare. Al Lecce però un punto non basta e al 55' gli stessi protagonisti dell'iniziale vantaggio costruiscono anche il 2-1: stavolta a costruire sono Petriccione e La Mantia, che dopo un rimpallo serve Falco e quest'ultimo con la conclusione mancina trova l'angolo giusto per il nuovo sorpasso del Lecce. La partita rimane comunque molto aperta, con gli umbri che si riversano di nuovo in avanti: Vido e Falzerano spaventano Vigorito, che dice di no anche a Verre, pericoloso su calcio di punizione. Dopo un corner su cui Vido tenta una sponda che non trova nessun compagno è quindi Melchiorri a creare l'ultimo pericolo per il Lecce, ma il suo colpo di testa su cross di Falasco termina sul fondo. E Liverani raccoglie tre punti che pesano come macigni.
PALERMO-PADOVA 1-1
Brescia e Lecce corrono, ma il Palermo non riesce a rispondere. I rosanero si fermano sul più bello al Barbera, non riuscendo a sciogliere il rebus Padova. E i veneti, malinconicamente penultimi in classifica, raccolgono un punto che potrebbe valere ben meno rispetto ai due persi dai padroni di casa. Il Palermo inizia la partita attaccando a tutto organico, con Falletti e Trajkovski ispiratissimi. E proprio quest'ultimo porta in vantaggio i suoi al 14', sfruttando un pallone vagante dopo che Nestorovski era stato chiuso dalla difesa ospite: il suo bolide da fuori area viene deviato da Ceccaroni e si infila in rete alle spalle di Minelli. Il Padova però reagisce e solo due minuti dopo pareggia: al 16' è Pulzetti a trovare il tap-in giusto dopo che Brignoli era intervenuto sul tiro di Bonazzoli. Lo stesso ex Bologna e Spezia per poco non trova il raddoppio biancoscudato, ma è poi Moreo a far urlare il pubblico del Barbera al gol: dopo il suo stop da urlo, però, il centravanti del Palermo libera un diagonale che termina di poco sul fondo. Al 40' quindi il Padova può anche battere un calcio di rigore dopo un fallo di Haas su Baraye, ma Brignoli ipnotizza Capello e gli blocca la trasformazione. La ripresa rimane equilibrata, con Moreo che impegna Minelli e Madonna che risponde dalle parti di Brignoli. Nell'ultima mezz'ora però i rosanero provano ad accelerare le operazioni, con Nestorovski che di testa manca la porta e Aleesami e Moreo che vengono fermati da Cappelletti e Minelli. Falletti con un tiro-cross sfiora l'incredibile vantaggio al 65', quindi è Madonna a salvare il Padova, intervenendo sulla linea a respingere il colpo di testa di Moreo a Minelli battuto. I minuti trascorrono e il Palermo attacca sempre più disperatamente: ma dopo il salvataggio di Minelli su Rispoli di fatto si limita a chiudere gli ospiti nella loro area, senza costruire più azioni degne di tal nome. E a ringraziare sono soprattutto Brescia e Lecce.
COSENZA-SPEZIA 1-0
Brutta sconfitta per lo Spezia, che però può tirare un sospiro di sollievo: i contemporanei ko di Cittadella e Perugia consentono di conservare il piazzamento playoff. I liguri partono meglio, con Ricci e Okereke che costruiscono le prime occasioni della partita, poi è Da Cruz a sfiorare il palo dopo un ben servizio di Galabinov. Il Cosenza subisce gli ospiti, ma vede la propria partita svoltare al 13', quando Mora intercetta con le braccia un pallone in area e viene espulso: per i calabresi è anche rigore, che però Tutino di fatto consegna tra le braccia di Lamanna. Il Cosenza però gioca una partita completamente diversa rispetto ai 10 minuti iniziali, tanto che Palmiero e Dermaku sfiorano il vantaggio con due conclusioni da fuori area. Lo Spezia si rivede al 28', ma Perina è bravo sulla punizione di Bartolomei. Prima dell'intervallo arrivano però altre tre occasioni da gol per il Cosenza, due con D'Orazio e una con Embalo. E nella ripresa, dopo una grande azione in solitaria di Bittante, arriva il gol dei padroni di casa: lo trova al 55' Dermaku dopo un'azione tutt'altro che limpida, con Embalo che colpisce il palo, Dermaku che spara il pallone su Lamanna e sull'ulteriore respinta deposita in rete. Palmiero con un destro da fuori e Bruccini con il colpo di testa provano a costruire il raddoppio del Cosenza, ma anche lo Spezia ci riprova: Perina dice però di no a Galabinov e Maggiore. Quindi i calabresi si rendono ancora pericolosi con Bittante e, nel recupero, con il subentrato Garritano. E il risultato non cambia, ma ai rossoblù va bene così.
CARPI-PESCARA 0-0
Rallenta la corsa playoff del Pescara, che viene bloccato sullo 0-0 al Cabassi da un Carpi ultimo in classifica ma che non sembra volersi arrendere al ritorno in serie C. Gli abruzzesi, che si confermano quinti e rimangono in piena zona playoff, mancano la possibilità di accorciare su Palermo e Benevento e anzi rischiano anche di perdere. La partenza è però migliore per gli uomini di Pillon: al 2' Memushaj sfiora la traversa dopo un'azione fatta partire da Del Grosso. Poi però si sveglia il Carpi, come dimostrano il gran destro di Cissé e il sinistro di Marsura su cui si esalta Fiorillo. Verso la mezz'ora si rivedono gli ospiti, con Sottil che esalta Piscitelli, ma è poi Crociata a rendersi pericoloso per il Carpi. Fiorillo dice di no anche a Pasciuti, mentre a inizio ripresa è Crociata a mancare clamorosamente la porta dopo una splendida azione in solitaria. Nel finale cresce il Pescara dopo l'ingresso in campo di Capone e arrivano la conclusione alta di Bellini e la traversa di Sottil. E alla fine il risultato non cambia.
FOGGIA-LIVORNO 2-2
Tra Foggia e Livorno succede di tutto e alla fine allo Zaccheria termina con un pareggio che non risolve i problemi né dei rossoneri né degli amaranto, che restano invischiati sui bassifondi della classifica. Il Foggia si porta in vantaggio dopo appena 6 minuti dopo un'azione di Cicerelli che procura uno sfortunato autogol di Di Gennaro. La partita rimane apertissima, con occasioni per entrambe le squadre, ma a segnare è ancora il Foggia, con Zima che al 39' respinge il tiro di Mazzeo ma nulla può su Kragl bravo a sfruttare l'assist di Gerbo. Nella ripresa però si sveglia Gori, ex spietato contro i tifosi con cui non è mai andato d'accordo e che al 66' colpisce con un gran destro al volo e al 74' si ripete di testa. Non è ancora finita, perché all'85' Luci commette fallo in area su Ranieri, Mazzeo si presenta sul dischetto ma Zima gli devia il rigore sul palo. Finisce con un pareggio, e sia Foggia che Livorno non svoltano e rimangono a cavallo tra la zona playout e quella che porta direttamente in C.
CITTADELLA-CREMONESE 1-3
Il Cittadella è ottavo in classifica e ancora aggrappato ai playoff, ma perdendo al Tombolato contro la Cremonese di fatto permette ai lombardi (ora distanti solo 3 punti) di tornare in gioco. I grigiorossi si portano in vantaggio dopo appena 4 minuti, quando Claiton colpisce di testa su calcio d'angolo, il portiere Paleari respinge ma non può nulla sulla botta dalla distanza di Piccolo, che con il sinistro al volo infila il pallone in rete dopo una carambola con la traversa. Gli ospiti continuano ad attaccare, con Benedetti che salva sulla linea sul pallonetto di Montalto e poi le grandi occasioni fallite da Claiton e Piccolo. Al 26' arriva quindi il giusto raddoppio della Cremonese, con Paleari che pasticcia sulla conclusione senza troppe pretese di Montalto. Il Cittadella prova a riportarsi in partita con Panico e nella ripresa con Benedetti, pericoloso su contropiede (salva però Agazzi). Al 64' arriva quindi un rigore per i veneti, con la Cremonese che protesta non poco (il contatto tra Drudi e Croce sembra avvenire fuori area): dal dischetto comunque Scappini realizza. Il Cittadella va addirittura vicino al clamoroso pareggio, ma su servizio di Schenetti Moncini sbaglia tutto. E al 93' in pieno contropiede arriva il terzo gol ospite in pieno contropiede con Carretta. E la Cremonese torna a credere nei playoff.
ASCOLI-VENEZIA 1-0
L'Ascoli batte il Venezia grazie a un calcio di rigore, mette al sicuro la sua classifica e inguaia i lagunari, ora in piena zona playout. Partita in cui a farla da padrona è la fitta pioggia, con le occasioni che faticano ad arrivare. Al quarto d'ora è pericoloso Ciciretti, poi il Venezia si porta in avanti senza però creare grossi problemi a Milinkovic-Savic. Al 36' l'episodio che decide la partita: Coppolaro tocca di mano in area, dal dischetto Ardemagni trasforma. E nella ripresa sono ancora i marchigiani a sfiorare il gol con Rosseti e lo stesso Ardemagni, mentre il Venezia si fa vedere solo con Segre e Cavion dopo l'ora di gioco. Nel finale prevale il nervosismo mentre il Venezia esce progressivamente dal campo, con Vicario costretto anche a un miracolo a tempo scaduto su Rosseti.