Sinisa Mihajlovic e Bologna è un binomio che va ben oltre il rapporto lavorativo. L'esordio, la salvezza della scorsa stagione e poi i problemi di salute del tecnico. Una storia che giorno dopo giorno si sta consolidando: "La più grande soddisfazione col Bologna è averlo salvato: in quella situazione anche i più grandi ottimisti non avrebbero mai pensato di finire la stagione in quella maniera". Il Bologna è stata la prima squadra da allenatore di Mihajlovic: "Non lo dimentico, è uno dei motivi per cui sono tornato qui: non mi piace avere debiti e volevo finire il lavoro e ripagare l'affetto dei bolognesi".
La forza di Mihajlovic è anche la capacità di creare un ottimo rapporto coi calciatori: "Io, scherzando, dico che i miei calciatori sono liberi di fare quel che voglio io. Ho un bellissimo rapporto con loro, a volte mi fanno arrabbiare ma ognuno deve vivere la sua età. Sono tutti bravi ragazzi, io a 22 anni facevo anche di peggio: gli sbagli si possono fare ma bisogna correggerli e ascoltare le persone più grandi. Il rapporto coi calciatori è sempre da padre a figlio o da fratello maggiore, pur avendo rispetto dei ruoli - ha commentato Mihajlovic coi ragazzi delle giovanili del Bologna -. Certamente con loro mi piace scherzare. Bisogna essere veri, leali, sinceri: è il modo migliore per essere rispettati. Se non ti rispettano allora diventa un problema".
Il tecnico del Bologna ha poi parlato dei consigli da seguire coi ragazzi rossoblù: "La cosa più importante è quello che vi dicono i genitori, non guardateli come vecchi che non capiscono nulla, loro vogliono sempre il tuo bene e non ti porteranno mai sulla strada sbagliata. Nel calcio dovete ascoltare il vostro allenatore perché se tutto va bene ne guadagnano tutti".
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