Bologna, Mihajlovic punge i tifosi della Fiorentina

Il tecnico: "Mi davano del sacco di m... anche se vincevo, non capisco gli striscioni contro i Della Valle"

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Bologna, Mihajlovic punge i tifosi della Fiorentina - foto 1

Da quando si è seduto sulla panchina del Bologna ha riportato la squadra in zona salvezza, ha ottenuto quattro vittorie nelle ultime cinque partite e ora Sinisa Mihajlovic torna a Firenze, dove ha allenato nel 2010/11, a caccia di altri punti: "Loro cambiando allenatore hanno tolto tutti gli alibi ai giocatori, che sicuramente andranno più forte rispetto alle ultime uscite - ha detto il tecnico nella conferenzas tampa di vigilia - È una partita aperta a qualsiasi risultato, andremo là per cercare di vincere”. "Noi abbiamo lavorato molto dal punto di vista fisico, tecnico e tattico, ma soprattutto mentale. I ragazzi sono cresciuti molto in consapevolezza. Ognuno di loro ora ha maggiore autostima, più fiducia, e in questo stato psicologico anche le cose più complesse possono riuscire” ha aggiunto Mihajlovic, che poi ha commentato la contestazione dei tifosi della Fiorentina (spalti vuoti per 45', ndr): “Non so se saremo avvantaggiati o svantaggi da questo clima. Quello che succede a Firenze non ci interessa molto, dobbiamo pensare a giocare la nostra partita".

Poi l'affondo: “È una situazione strana giocare in casa senza pubblico, ma mi ricordo che quando allenavo la Fiorentina mi davano del sacco di merda anche se vincevamo una partita. Ci sono sempre striscioni contro i Della Valle e non capisco come sia possibile, perchè è una famiglia che ha tirato la squadra fuori dai guai. Dovrebbero tenerseli stretti anzichè criticarli. Quando io stavo lì, preferivo che i tifosi fischiassero me piuttosto che i giocatori, tanto a me non importava nulla”.

“Si gioca ogni sette giorni, non ci sarà nessun cambio per turnover. Gli unici ostacoli saranno le squalifiche o eventuali infortuni, che sicuramente ci saranno da qui alla fine. Dovremo solo sperare che le assenze non si focalizzino in un unico reparto. Per quanto mi riguarda non farò alcun tipo di gestione dei ragazzi dal punto di vista fisico” ha aggiunto il tecnico, che poi ha dato alcune indicazioni sull'11 titolare: “Non stravolgerò più di tanto la formazione, scenderà in campo chi al momento mi dà più garanzie. Non ci saranno Destro, Mattiello ed Helander. Santander? Si è allenato tutta la settimana, non ha i 90 minuti ma se dovesse entrare può giocarne 45. La spalla fa male, ma ha una soglia del dolore alta e sopporta bene”. Su una possibile maglia da titolare per Dzemaili, che ha festeggiato i 33 anni ieri: “Non faccio nessun regalo, tranne a mia moglie e ai miei figli”.

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