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Atalanta, Gasperini ancora all'attacco degli arbitri: "Quest'anno un disastro"

Il tecnico nerazzurro: "Quello che è successo in Spezia-Lazio è di una gravità assoluta"

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© Getty Images

L'1-1 interno contro la Salernitana non ha avvicinato l'Atalanta al quinto posto di Roma e Lazio, ma a fine partita nel mirino del tecnico nerazzurro Gian Piero Gasperini sono finiti nuovamente gli arbitri: "Quest'anno sono stati un disastro, lo possono vedere tutti con le immagini. Dopo Spezia-Lazio è venuto fuori un polverone - ha commentato il tecnico dell'Atalanta commentando il gol in fuorigioco di Acerbi -, ma quello che è successo è di una gravità assoluta. Di episodi però ce ne sono tanti...".

"Cosa serve per continuare questo ciclo sarà materia di riflessione. Non è mai facile, è il problema di tutti, quando ci sono dei cicli... Sappiamo che per gli atleti non è come per altri settori che l'esperienza e le capacità ti permettono di diventare più bravi. Ci sono alcuni giocatori fantastici, purtroppo il tempo passa. Il declino esiste, di una squadra, di un ciclo, di un giocatore. Non è facile per nessuno, nemmeno per le grandi squadre. È una riflessione normale, che si fa. Io lavoro per l'Atalanta e se si ripartirà, come spero, sarò con un rinnovato entusiasmo. Ma queste decisioni non le prendiamo noi allenatori. Speriamo di non perdere altre partite o mi cacciano anche. Conta sempre dopo, il passato, lo sai benissimo... Ho messo la maschera, oggi non ero così tranquillo".

"Bisogna anche capire se il mio ciclo è finito - ha concluso Gasperini -. Se l'Atalanta deve vincere, come ci è stato chiesto anche quest'anno. Ora è cambiata proprietà e succedono cose straordinarie. La cosa più probabile da vincere è la Coppa Italia. Difficile lo Scudetto, la Champions o l'Europa League. Noi abbiamo ottenuto i migliori successi, all'estero siamo conosciuti. Io farei la firma per continuare ad avere risultati così. Non c'è limite al meglio, non c'è limite al peggio. Oggi siamo settimi? Siamo ancora lì a giocarci qualcosa. Il secondo anno era una cosa straordinaria. Adesso bisogna riflettere".

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