Agnelli: "Giusto demolire San Siro, ma Inter e Milan dovrebbero avere due stadi diversi"

Il presidente della Juventus: "Io farei di tutto per avere uno stadio completamente nuovo e moderno"

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"San Siro? Ancora oggi quando è pieno è straordinario, poi però bisogna fare una riflessione su cosa sia un impianto moderno. Dovessi scegliere io, farei di tutto per avere un impianto moderno e completamente nuovo". Il presidente della Juventus Andrea Agnelli è intervenuto nella discussione sulla possibile demolizione del Meazza: "In una situazione ideale chiunque vorrebbe uno stadio individuale, poi ci sono riflessioni economiche".

Dopo le parole del presidente del Milan Scaroni e le discussioni degli ultimi giorni circa l'eventualità di demolire San Siro per uno stadio completamente nuovo e moderno, ma sempre condiviso dai rossoneri e l'Inter, è intervenuto anche Andrea Agnelli: "E' uno stadio che ancora oggi pieno, è straordinario. Dopo di che uno deve fare delle riflessioni su cosa è un impianto moderno invece. Un impianto moderno, quali sono le sue esigenze, perché possa essere utilizzato a 360° gradi, per gli sponsor, per le sue attività e spazi. Da questo punto di vista devo dire che San Siro fa sentire la sua età, è del 1925 e se dovessi essere io a scegliere vorrei un impianto moderno e completamente nuovo da questo punto di vista. Non si può essere nostalgici quando si guarda le innovazioni, quelle che devono essere le migliori condizioni per giocare a calcio al mondo di oggi e avere uno stadio però vivo 365 giorni l'anno. Se la decisione spettasse a me, farei di tutto per avere un impianto completamente nuovo".

Il presidente della Juventus però auspicherebbe uno stadio per il Milan e uno per l'Inter, in una condizione ideale: "Credo che chiunque vorrebbe uno stadio individuale però a quel punto lo brandizza e vive con i colori sociali, pensiamo a Liverpool ed Everton, a Manchester con due stadi, pensiamo a città che sono analoghe e sono addirittura più piccole di Milano, due impianti sono ideali. Dopo di che entrano una serie di riflessioni che sono economiche, finanziarie e di pianificazione e lì sta ai club fare le proprie valutazioni. Fosse per me io l'impianto lo vorrei esclusivamente per la squadra e la società che rappresento, quindi l'Inter il suo stadio e il Milan il suo stadio".

Andrea Agnelli è anche il presidente dell'ECA e ha parlato del futuro che attenderà il calcio tra nuove introduzioni, rivoluzioni e cambiamenti: "Il futuro è tutto da scrivere - ha commentato da San Siro - ma è giusto pensarci già da oggi. Il 2024 è una scadenza precisa, in quell'anno scade il calendario internazionale e dal luglio dello stesso anno ci sarà l'introduzione di quello nuovo che detterà i tempi del calcio giocato da club e nazionali. Abbiamo tempo per arrivare alla soluzione nell'interesse di club e nazionali".

"Dovremo essere bravi noi club e la UEFA ad ascoltare gli altri portatori di interesse, Lega e giocatori per arrivare ad un calendario armonizzato, per armonizzato intendo per numero di partite e pianificazione televisive. pensiamo all'Inghilterra che ha un numero massimo di partite domestiche che sono 52 gare, la Germania 40. Quindi c'è una differenza di 12 partite tra un paese e l'altro, quindi escludendo i turni infrasettimanale sono quasi due mesi e mezzo di calcio giocato".

"Cristiano Ronaldo sta bene. Se torna con l'Ajax? Lui è il migliore al mondo e averlo in campo è qualcosa in più, un infortunio muscolare seppur lieve è da curare attentamente e vanno tutelati i due mesi e mezzo restanti e non una sola partita. Abbiamo comunque 25 giocatori di qualità, è la fortuna della Juve".

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