Una delle stelle dell'Olimpia presenta la semifinale playoff con Bologna: "Sarà molto dura, servirà grande resilienza e un grande lavoro fisico"
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Dopo aver spento le candeline per il suo compleanno numero 31, Zach LeDay ha raccontato la vigilia della semifinale con Bologna a Luca Chiabotti, sulle pagine dell'edizione milanese de La Repubblica.
"Sono arrivati primi per un motivo e noi dobbiamo essere pronti ad affrontarli con la mentalità degli underdog, degli sfavoriti. Dovremo lottare su ogni possesso, combattere su ogni pallone e in ogni situazione per dimostrare che ci meritiamo di essere arrivati in semifinale, pronti a giocarcela partita dopo partita per andare avanti".
Spirito battagliero che LeDay ha sempre messo in campo. "Sono pronto a combattere per questa squadra e per qualsiasi cosa l'Olimpia abbia bisogno da me, a usare il mio corpo per fermare gli avversari. Dobbiamo lottare per vivere e guadagnarci un'altra opportunità: è la mentalità del guerriero".
Sentimento che l'americano ha tradotto con la sua presenza in campo: ha giocato 71 gare totali, come Ricci, ma è primissimo da solo per minuti giocati.
"Ovviamente provo orgoglio per essere riuscito a essere sempre a disposizione della squadra, ma è un qualcosa che va oltre. C'è il mio regime di vita, lo staff dei coach della condizione fisica che ogni giorno si prende cura di me. C'è un piano al quale mi sottopongo in palestra e quando vado a casa, perché possa dare sempre il meglio di me stesso e i miei compagni sappiano che, in qualsiasi situazione, io ci sono. Voglio che quando la gente mi guarda, veda la disciplina dalla quale dipende la mia leadership in campo. Ogni giorno".
Adesso c'è un'altra sfida con la Virtus: in gara-1 si affronteranno per la settima volta in stagione. "Ogni partita è stata differente, ci sono stati cambi di organico, giocatori che entravano e uscivano, tanti infortuni. Anche adesso noi saremo privi di Hosh Nebo, l'unica cosa che sappiamo è che sarà una sfida molto dura, con un'avversaria di Eurolega: dovremo essere resilienti e stare assieme, qualsiasi difficoltà si presenti. Sono molto forti nel post-up, il gioco spalle a canestro, non solo con Shengelia e Clyburn, ma anche con le guardie, come Hackett. In quella situazione muovono la palla molto bene e nascono anche molti palloni in uscita per i loro tiratori da 3 come Belinelli e Taylor. Dovremo essere pronti a sostenere sfide molto fisiche, ma anche tatticamente complicate".