Rientrato a Trapani dopo un lungo infortunio, anche con Scafati le sensazioni a livello fisico del centro dell'Olimpia sono state ottime (12 punti e 9 rimbalzi)
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A scanso di equivoci: no, questi Sorokas-Pinkins-Akin non sono uno sparring partner probante per intuire quale impatto potrà avere un lungo nei playoff di LBA che scatteranno tra meno di una settimana. Se EA7 Emporio Armani Milano-Givova Scafati è un 30° turno da prendere dunque con le pinze, i segnali migliori a prescindere per l’Olimpia sono arrivati, come nella sconfitta di Trapani della settimana precedente, dal rientrante Josh Nebo.
Per quel poco che conta, quella dell'Unipol Forum è stata la miglior gara dell'anno in LBA (contro la Givova è stata solamente la 4° presenza in campionato per il naturalizzato sloveno) per punti, rimbalzi e minuti giocati: 12 punti (5/8 da 2, 2/2 ai liberi), 9 rimbalzi, 1 assist e 1 stoppata, 22 di valutazione e +13 di plus/minus in 21'.
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Più che le cifre, a impressionare del "nuovo" Nebo è il timore che riesce a incutere a priori in entrambe le aree pitturate nei quintetti avversari: se già Trapani aveva evitato in qualche caso, nonostante le razzenti gambe di guardie come Notae e Robinson, di concludere al ferro quando l'ex Maccabi era sul parquet, stesso discorso è valso per i giocatori di coach Ramondino.
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Le aree di miglioramento - o meglio, di ripristino di ciò che Josh era prima della lunga sequela di stop stagionali - non mancano, e sarebbe fisiologicamente strano aspettarsi il contrario: il posizionamento a rimbalzo è talvolta ancora troppo "titubante", così come l'apertura del palleggio una volta ricevuta la palla spalle a canestro contro un cambio difensivo. La mobilità e l'esplosività verticale, invece, sembrano molto vicine a quelle del dominante Josh Nebo della finale di Supercoppa contro la Virtus Bologna, sognato da tutti i tifosi milanesi in estate.
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"Per noi è stata una buona partita per intensità messa in campo e per la presenza di Josh Nebo che per noi è un giocatore molto importante. Per noi è importante star bene e avere a disposizione Nebo": le parole di coach Messina nella conferenza stampa post 100-72 su Scafati non possono che ribadire l'unicità e le peculiarità che il 27enne texano aggiunge al ventaglio di alternative dell'Olimpia.
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Un lungo capace di alterare così tanto la geografia di un parquet di Serie A non ha eguali - il miglior Bilan è l'unico che, a suo modo, può avvicinarsi -, e la sua presenza può ribaltare completamente il piano anche del confronto con Trento, che nel recente passato ha provocato più di qualche dolore a Milano: la Dolomiti Energia, insieme a Reggio Emilia e Brescia, è una delle squadre che non ha mai affrontato Nebo in stagione. Trovarselo di fronte in un quarto di finale playoff per la prima volta, con gara-1 tra meno di una settimana, sarà un crash test notevole.
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